Emilia Romagna. Consiglio approva Piano sociale e sanitario 2017-2019. Scintille in Aula tra Sensoli (M5S) e Bonaccini
Critiche dalla consigliera 5 Stelle sulla gestione della sanità regionale. La replica del presidente: “Non so se è Povia che le ha scritto l'intervento. Mi dà l'idea che lei non sappia di cosa parla”. Il riferimento è al cantante presente a una manifestazione no vax con Sensoli. La consigliera pretende delle scuse, ma Bonaccini tira dritto: “Era una battuta perché la consigliera ha fatto un rendiconto che questa Regione non merita”.
13 LUG - Via libera ieri, da parte dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, al Piano sociale e sanitario 2017-2019: sì di Pd e Mdp (misto), contrari Lega nord, Movimento 5 stelle e Forza Italia, astenuta invece Sinistra italiana.
Un documento, ha rimarcato il relatore di maggioranza Paolo Zoffoli (Pd), “che indica una nuova visione del welfare, punta a un ammodernamento e a un miglioramento dei servizi, adeguando le risposte ai nuovi bisogni e alle nuove esigenze di una società che negli ultimi anni è profondamente cambiata”. Il provvedimento, ha sottolineato, si basa “sulla realizzazione di una forte integrazione sociale, socio-sanitaria e sanitaria”. Le linee guida del provvedimento, ha concluso, “afferiscono alla lotta all’esclusione sociale, alla fragilità e alla povertà, alla centralità del distretto come forma di gestione territoriale, alla promozione di un welfare comunitario dinamico e delle responsabilità, alla creazione di reti sociali in grado di corresponsabilizzarsi e co-progettare e all’impegno sulla formazione”.
“Sorprendente - è quindi intervenuta la relatrice di minoranza Raffaella Sensoli (M5s) – che senza una approfondita valutazione sui risultati del piano socio e sanitario precedente si presenti una proposta che altro non è che la riproduzione del vecchio provvedimento con un’opera di restyling parziale”. La consigliera è poi intervenuta sul tema legalità: “Gli interessi, non sempre legittimi, che ruotano intorno al sistema sanità e sociale hanno dimostrato come sia necessario mantenere alto il controllo e la vigilanza, come ben testimonia la relazione dell’Anac”. Da troppi anni, ha concluso l’esponente del M5s, “assistiamo a un sistema di governance pubblica sempre più vittima di clientelismi, sprechi e corruzione, una sanità che avvantaggia sempre più gli enormi interessi privati a discapito della tutela della salute pubblica di tutti i cittadini”.
Il nuovo piano, ha rimarcato Daniele Marchetti (Ln), “non è altro che un mero atto di indirizzo, un documento con cui la Giunta fissa obiettivi senza dirci come verranno raggiunti”. È necessario, ha aggiunto, “rivedere le politiche regionale sul sociale, penso al fondo regionale per la non autosufficienza con linee guida ormai datate”. Stesso problema, ha ribadito, “per la sanità, contestiamo la riorganizzazione dell’intero sistema”. Se mancano le risorse, ha concluso il consigliere, “come ha dichiarato oggi Bonaccini, la strada è quella di una maggiore autonomia dallo Stato centrale, come chiedono Lombardia e Veneto”.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha citato la relazione della Corte dei conti 7 luglio 2017, attraverso la quale si evidenziano delle anomalie nella gestione finanziaria del sistema sanitario, in particolare relativamente alle spese farmaceutiche e ai costi sul personale: “La macchina ha i suoi pregi e i suoi difetti, a quanto pare c’è più ambizione che perfezione”. Nel prossimo quinquennio, ha poi rimarcato, “il sistema sanitario emiliano-romagnolo rischia grosso: saranno 1.048 i medici di medicina generale ad andare in pensione e altri 1.000 potrebbero chiedere il pensionamento anticipato, mentre ad essere formati saranno solo in 400, analoga è la situazione dei medici pediatri”.
Per Antonio Mumolo (Pd) “il piano deve occuparsi anche di quelle persone prive di residenza anagrafica, per consentire loro l’iscrizione al sistema sanitario e quindi l’accesso alle cure di base”. Queste persone, ha sottolineato, “sono oggi costrette a rivolgersi al pronto soccorso, con un aggravio dei costi a carico della collettività, oppure è il volontariato a sostituirsi al sistema sanitario”.
Silvia Prodi (Mdp-misto) ha invece presentato un ordine del giorno, sottoscritto anche da Zoffoli e approvato dall’Assemblea, con il quale ha chiesto di “garantire la maggior accessibilità possibile alle case della salute, un’assistenza h24, capillare e quindi vicina ai territori e di grandi competenza da parte degli operatori del settore”.
“Il Piano tocca punti importanti e condivisibili- ha sottolineato Igor Taruffi di Sinistra italiana– staremo però attenti nella discussione sulle schede attuative per fare in modo che i principi sacrosanti espressi siano inseriti nella fase successiva. Certo, anche noi pensiamo che la sanità ha delle criticità, ma siamo consapevoli che partiamo da un contesto che ci vede tra le regioni migliori sul tema. E la responsabilità in ambito sanitario, è da ricordare, non è di quello o questo ente ma è condivisa per il metodo che la legislazione di questa Regione si è data”.
Giulia Gibertoni (M5s) ha presentato un ordine del giorno con cui ha chiesto “di garantire l’accesso ai servizi assistenziali senza caparre o depositi cauzionali: non tutti i centri la chiedono ma dove lo fanno precludono l’accesso a chi non è in grado di recuperare queste somme”.
Anche Yuri Torri (Si) ha presentato un ordine del giorno con cui ha chiesto di “trovare soluzioni alla carenza di organici sanitari”. La Giunta, ha sottolineato, “in Conferenza Stato-Regioni deve portare avanti questo tema per avere più medici e soddisfare meglio le esigenze dei territori”.
Gabriele Delmonte (Ln) ha chiesto alla Giunta, attraverso la presentazione di un ordine del giorno sottoscritto anche da Prodi, Torri e Mori, poi approvato, di “sollecitare l’Ausl di Reggio Emilia a comunicare a tutte le partorienti dei comprensori di Montecchio, Scandiano e Castelnovo ne’ Monti la possibilità, durante il rispettivo periodo di chiusura estiva, di concludere i percorsi del parto in tutti gli altri punti nascita della provincia”.
Con questo piano, ha poi rimarcato il presidente della Giunta Stefano Bonaccini, “si rafforza l’idea di welfare, tutti si devono sentire parte della comunità nella quale risiedono”. Stiamo facendo, ha aggiunto, “uno sforzo gigantesco, stiamo aumentando le risorse sulla spesa sanitaria e sul welfare, i conti sono in equilibrio, stiamo modernizzando il sistema”. Abbiamo, ha spiegato, “il più alto numero di posti negli asili nido, il fondo per la non autosufficienza più alto tra tutte le regioni italiane, stiamo diminuendo più di tutti la disoccupazione, anche femminile, abbiamo attivato lo strumento del reddito di solidarietà, oltre al patto per il lavoro e stiamo assumendo nuovo personale in sanità”.
L’Assemblea ha approvato anche un emendamento a firma Prodi, Taruffi e Torri per “consentire ai consultori familiari di esercitare compiutamente le funzioni loro assegnate”.
Ma la giornata di ieri in Consiglio è stata caratterizzata anche dal botta e risposta tra la consigliera dei 5 stelle Raffaela Sensoli e il presidente della Regione Stefano Bonaccini.
In chiusura della seduta della mattina, Bonaccini è intervenuto per rispondere alle critiche di Sensoli sulla gestione della sanità in regione. “Ben vengano critiche e suggerimenti. Ma così non rappresentate correttamente la realtà”, ha detto il presidente che, in un passaggio, ha anche chiesto ironicamente se l’intervento della consigliera non fosse stato scritto da Povia (il riferimento è al cantante noto per le sue posizioni no-vax che alcuni giorni fa era a una manifestazione a Pesaro nella quale, secondo quanto riportato da alcune testate, era presente anche Sensoli). “Non so se è Povia che le ha scritto l'intervento. Mi dà l'idea che lei non sappia di cosa parla”, sono state le parole del presidente (a
questo link il video rilanciato su facebook dal Movimento 5 Stelle).
Sensoli ha replicato chiedendo al presidente di scusarsi per la mancanza di rispetto nei suoi confronti e in quelli del Movimento 5 Stelle. Scuse che il presidente non ha fatto: “Non ho nulla di cui scusarmi, perché non l’ho offesa. Ho fatto una battuta e ho utilizzato una battuta perché la consigliera ha fatto un rendiconto che questa Regione non merita”.
Il battibecco è poi proseguito fuori dell'Aula e anche nel pomeriggio su internet, tra note pubblicate sul sito dei 5 Stelle e post di replica sul profilo facebook di Bonaccini.
“Evidentemente il presidente Bonaccini è talmente tanto abituato ad avere attorno a sé donne disposte a tenergli un ombrello che quando ne incontra una che invece contesta nel merito le sue politiche preferisce passare direttamente agli insulti. Lo spettacolo a cui tutti hanno assistito oggi in Aula è stato vergognoso e di certo non si addice al ruolo di Presidente di una regione come l’Emilia-Romagna”, sono state le considerazioni di Sensoli, in merito alla discussione della mattina con il presidente della Giunta.
Per Sensoli “il nervosismo palesato questa mattina in Aula da Bonaccini dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che le nostre critiche su quello che la sua giunta e il suo partito stanno portando avanti sono più che fondate – spiega Raffaella Sensoli – Come relatrice di minoranza di un documento così importante come il PRS 2017/2019 ho semplicemente evidenziato quelle che a nostro avviso restano delle criticità irrisolte di un sistema che, seppur dimostrando livelli di eccellenza ormai consolidati, è lontano anni luce da quel mondo perennemente ovattato che Bonaccini racconta nei suoi discorsi e nelle interviste a tv e giornali. In primo luogo dicendo chiaramente che c’è il rischio molto concreto che si vada sempre più verso il criterio dell’universalismo selettivo, e cioè delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie concesse alla prova dei mezzi economici dei richiedenti, già presente nel Piano precedente e che secondo noi trova una definitiva affermazione in questo Piano”.
“Bonaccini, però – prosegue Sensoli - più che rispondere nel merito ha preferito insultare chi ha semplicemente mosso delle critiche più che legittime anche su altri aspetti come la preoccupante crescita della corruzione in sanità”.
Sensoli torna quindi a chiedere le scuse di Bonaccini “per l’atteggiamento arrogante ed intimidatorio che ha avuto questa mattina in aula”.
“Questa mattina – ha invece insistito Bonaccni su Facebook - ho respinto le critiche gratuite della consigliera regionale Sensoli, del M5S, che ha descritto questa Regione, l’Emilia-Romagna, la sua sanità e il suo sistema di welfare in un modo che non meritano, come fosse un sistema al tracollo quando invece tutti gli indicatori lo pongono ai vertici nazionali e internazionali, per qualità e innovazione dei servizi forniti ai cittadini e alla collettività. Parole, le sue, lontane dai dati reali, che non meritano innanzitutto coloro che dirigono le strutture e che non meritano gli oltre 60 mila lavoratori del sistema sanitario regionale, che con il loro impegno e la loro professionalità rendono i nostri servizi all’avanguardia nel mondo. Sono pronto ad ascoltare le idee e le proposte di chiunque, le critiche preconcette e strumentali no”, ha ribadito Bonaccini.
13 luglio 2017
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