Emilia Romagna. Sensoli (M5S): “Regione ascolti medici di famiglia e riveda proposta software unico”
Dopo l'annuncio dello stato di agitazioneda parte dei medici di famiglia, la consigliera regionale e vicepresidente della Commissione Sanità presenta un'interrogazione. "Il software rappresenta una imposizione inaccettabile da parte della Regione visto che la sostituzione con un nuovo gestionale avrebbe dovuto comportare la sottoscrizione di un nuovo accordo e non una decisione unilaterale".
30 GIU - “La Regione ascolti le richieste dei medici di base e non sia sorda alle loro legittime richieste di rivisitazione del software da Grande Fratello che sembra avere anche l’obiettivo quello di controllare la loro attività”. È questa la richiesta di
Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta e che riguarda l'introduzione del software unico della Regione negli studi dei medici, sancita lo scorso 7 giugno e che di fatto attua un sistema di controllo a distanza su ricette e prescrizioni.
“Si tratta di una imposizione inaccettabile da parte della Regione visto che la sostituzione con un nuovo gestionale avrebbe dovuto comportare la sottoscrizione di un nuovo accordo e non una decisione unilaterale della Regione – spiega Raffaella Sensoli – Visto che diverse sigle di categorie dei medici di medicina generale hanno sollevato dei dubbi sull’applicazione di questa novità, chiediamo alla Regione di fare un passo indietro. Non vorremmo che l’unico obiettivo dell’imposizione di questa novità sia quella di controllare e limitare al meglio, anche da remoto, le prescrizione dei medici di famiglia oltre a rendere sempre più difficile le inducendo il medico di medicina generale ad adeguarsi a complesse indicazioni procedurali e a criteri di appropriatezza del tutto discutibili”.
Nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S ricorda come in realtà non esiste alcun obbligo convenzionale ad adottare il nuovo software regionale che i medici possono legittimamente, e senza penalizzazione alcuna, rifiutare il trasferimento dei dati sul nuovo sistema. “Una volta accettato però la procedura risulterebbe irreversibile – conclude Raffaella Sensoli – Ecco perché crediamo sia doveroso per la Giunta fermarsi e convocare i rappresentanti dei medici e avviare con loro un confronto su questo tema per arrivare magari alla sottoscrizione di un nuovo accordo. Ogni medico agisce secondo scienza e coscienza, sulla base delle evidenze scientifiche e nel rispetto della libertà e della dignità della persona. Non abbiamo bisogno di nessun Grande Fratello”.
30 giugno 2016
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