Emilia Romagna. Emergenza-urgenza, lo Snami Forlì Cesena in stato di agitazione
Il sindacato contesta alla Usl “le continue modalità dirigiste operate nei confronti dei medici convenzionati dell’emergenza territoriale”. Chiesto l’avvio della procedure di raffreddamento e conciliazione, “o sarà sciopero”.
30 MAG - “Continue modalità dirigiste operate nei confronti dei medici convenzionati dell’emergenza territoriale” e “nonostante diverse richieste sia formali sia per le vie brevi” ad oggi “non abbiamo ricevuto” dalla Usl “alcun riscontro ed anzi abbiamo continuato a vedere comunicazioni è ‘ordini di servizio” da parte dei dirigenti nei confronti del personale libero professionista convenzionato. È mancata totalmente la discussione relativa al settore convenzionale nell’ambito dei tavoli di cui all’articolo 23 dell’accordo collettivo nazionale”. È con queste motivazione che
Alessandro Berti, presidente Provinciale dello Snami Forlì Cesena, annuncia lo stato di agitazione dei medici convenzionati dell’emergenza territoriale.
I punti critici contestai in particolare all’azienda Usl sono i seguenti:
- “ attribuzione al personale medico convenzionato dell’emergenza territoriale compiti di assistenza ospedaliera al di fuori del perimetro previsto dall’attuale contrattazione nazionale e regionale”;
- “utilizzo di fatto dei medici convenzionati come dipendenti a basso costo utili alla copertura di mansioni proprie della dirigenza medica e con una differenza retributivo contributiva notevole che può giungere anche a € 20.000 l’anno”;
- “assenza di contrattazione aziendale come già previsto dalla contrattazione nazionale regionale per la regolamentazione locale dei compiti e delle funzioni nonché della collegata retribuzione”;
- “non omogenea applicazione di quanto previsto dalla contrattazione regionale in materia di rimborso chilometrico delle spese di accesso”;
- “richiesta di assolvimento di compiti contemporanei in assenza di una concertazione delle modalità che garantiscano la sicurezza delle cure ed evitino a pazienti dei professionisti la possibile accusa di negligenza o imprudenza nell’assolvimento dei compiti professionali”.
In tale contesto, Berti chiede l’avvio delle procedure di Raffreddamento e Conciliazione previste, e avverte: “Decorsi i termini previsti dalla normativa si darà seguito ogni iniziativa di protesta utile a tutelare i diritti dei lavoratori fino a giungere alla comunicazione delle date di eventuali scioperi”.
30 maggio 2016
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