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Emilia Romagna. All'asilo solo se vaccinati, Sensoli (M5S): "Giunta faccia un passo indietro, no a metodi coercitivi"

La consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità ha presentato una interrogazione dopo che la Giunta ha annunciato di voler concedere l’ammissione negli asili nido solo ai bimbi in regola con le vaccinazioni. “In questo modo si annulla qualsiasi tipo di dialogo con i genitori più dubbiosi. Serve informazione corretta”

12 MAG -  “La Giunta faccia un passo indietro sul tema dei vaccini obbligatori per frequentare l’asilo nido. Usare metodi coercitivi per imporre un principio, seppur legittimo, non è mai la scelta migliore. Soprattutto quando per difendere un diritto, quello alla salute, se ne calpestano altri”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, contenuta in una interrogazione dopo che nei giorni scorsi la Giunta ha annunciato il varo di un’apposita legge per vincolare l’ammissione dei bambini negli asili nido al rispetto delle norme sui vaccini.

“Come abbiamo ribadito più volte se si vuole diffondere la cultura della vaccinazione va fatto attraverso un'informazione esaustiva, costruendo un rapporto serio e corretto con i pediatri e medici di famiglia – spiega la Consigliera M5S-  I genitori non devono essere costretti dal ricatto di una eventuale non iscrizione negli asili nido. Il rischio che corriamo, introducendo questo divieto, è quello di perdere definitivamente l’occasione di dialogo con queste persone che continuano in ogni caso ad avere dei dubbi”.

Nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S cita il caso del Veneto dove è stato addirittura sospesa l’obbligatorietà mentre altre in altre regioni non esistono sanzioni per i genitori che rifiutino di vaccinare i propri figli.

“Noi ci muoviamo nel pieno rispetto del principio di legalità, non istighiamo nessuno a non rispettare le norme, ma invochiamo scelte consapevoli, mature ed in linea con i tempi – conclude Sensoli - Non vogliamo nemmeno che sull’onda emotiva di fatti di cronaca, più o meno recenti, si corra il rischio di abusarne e creare un sistema che ancora una volta non informerà adeguatamente i genitori. Per questo chiediamo alla Giunta di fare un passo indietro e magari avviare un confronto serio che coinvolga Comuni, Asl e rappresentanti della associazioni”.
 
Lorenzo Proia

12 maggio 2016
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