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Emilia Romagna. Regione modello virtuoso su liste attesa: 98,4% degli esami garantiti nei tempi previsti dalla legge 

Nel corso di un'intervista, Bonaccini approfondisce i dati già snocciolati nei giorni scorsi. Numerose le componenti alla base della svolta: stanziati 10 milioni di euro e assunti 150 nuovi professionisti, che verranno stabilizzati entro l’anno. Ma anche sanzioni per chi non si presenta all’appuntamento e non comunica la disdetta. Attivati, inoltre, molteplici canali per notificare l'annullamento: numero verde, Cup, farmacie e una apposita app.

08 APR - In 9 casi su 10, visite e esami garantiti entro i tempi fissati dalle leggi: nella settimana che va dal 28 marzo al 3 aprile, sulle 40mila prenotazioni effettuate in tutte le Aziende sanitarie emiliano-romagnole, il 98,4% delle prestazioni è stato infatti erogato senza sforamenti. “E’ un risultato straordinario”, ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervistato su Repubblica FacebookLive, nella redazione di Bologna del quotidiano. “Oggi stesso - ha aggiunto - su sua richiesta, trasmetteremo al presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, il nostro Piano per la riduzione dei tempi d’attesa. L’ho invitato, peraltro, alla Conferenza dei presidenti delle Regioni prevista giovedì 14 aprile, in cui si discuterà delle centrali d’acquisto. In quell’occasione, credo che parleremo anche delle liste d’attesa”.

All’insediamento della Giunta (gennaio 2015), nei tempi previsti (30 giorni per le visite, 60 per gli esami diagnostici) era garantito il 58% delle visite e degli esami strumentali. Con il Piano della Regione, da settembre 2015 a febbraio 2016 si era già arrivati a oltre il 94% delle visite e degli esami erogati nei tempi stabiliti, fino all’ultima rilevazione di questi giorni. I miglioramenti più vistosi per le visite specialistiche hanno riguardato, a livello regionale, quelle endocrinologiche (passate dal 44% di gennaio 2015 all'attuale 98%), ginecologiche (dal 46% al 100%), gastroenterologiche (dal 58% al 98%) e pneumologiche (dal 46% al 97%).

Per abbattere i tempi, ha ricordato Bonaccini, “abbiamo stanziato 10 milioni di euro e assunto 150 nuovi professionisti, che verranno stabilizzati entro l’anno. Abbiamo riorganizzato le ‘macchine’ delle Aziende sanitarie e infranto anche un tabù: si possono fare visite anche la domenica e nelle ore serali della settimana”. Non solo: dall’inizio di questa settimana, da lunedì 4 aprile, “chi non si presenta all’appuntamento e non comunica la disdetta paga il ticket come sanzione”. Solo nello scorso anno, oltre un milione e mezzo di persone hanno “mancato” visite ed esami senza disdire. “L’aver introdotto questa nuova regola - ha sottolineato Bonaccini - per noi ha un nome preciso: si chiama giustizia sociale. Se prenoto ho il dovere di presentarmi, altrimenti tolgo a un’altra persona il diritto di essere visitata”.

“E’ giusto sanzionare chi non si presenta senza avvisare - ha ribadito l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, anche lui in diretta web -. Da lunedì 4 aprile, stiamo constatando che le disdette arrivano prima delle 48 ore, così le Aziende hanno il tempo per ri-prenotare. Abbiamo attivato tante modalità per facilitare la disdetta: numero verde, Cup, farmacie. C’è anche una apposita app”.
“La vera sfida ora- ha concluso Bonaccini- è stabilizzare il risultato raggiunto: dobbiamo mantenere questo livello di soddisfazione per i cittadini”.

08 aprile 2016
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