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Farmacie. Ordinanze Tar Emilia Romagna su nuove sedi. Leopardi: “Si crea un ‘unicum’. Ricorso per avere titolarità uguali su tutto il territorio nazionale”

Così uno degli avvocati dei ricorrenti spiega le conseguenze di alcune ordinanze con le quali il Tar ha respinto il ricorso di alcuni farmacisti che chiedevano l’annullamento della delibera della Giunta regionale 14 dicembre 2015 n. 2083. "La titolarità della farmacia vinta verrà rilasciata unica pro indiviso anche nei casi in cui la farmacia è stata assegnata ad associazioni tra farmacisti. Nelle altre Regioni si sta agendo diversamente". IL TESTO

06 APR - Il Tar dell’Emilia Romagna, con alcune ordinanze, ha respinto il ricorso di alcuni farmacisti che chiedevano l’annullamento della delibera della Giunta regionale 14 dicembre 2015 n. 2083 sul concorso straordinario per l’assegnazione di sedi farmaceutiche. Per capire meglio il contenuto del dispositivo abbiamo intervistato uno degli avvocati dei ricorrenti, Paolo Leopardi.

Avvocato Leopardi, può spiegarci cosa è successo e quali saranno le conseguenze di quest’ordinanza?
Il Tar sembrerebbe sposare la tesi della ormai nota circolare del Ministero della Salute del 26 novembre 2012, che ha stabilito che la titolarità della farmacia vinta 'verrà rilasciata unica pro indiviso' anche nei casi in cui la farmacia è stata assegnata ad associazioni tra farmacisti che per la gestione dovranno necessariamente costituire una società tra farmacisti ai sensi delle vigenti leggi in materia. A questo punto devo sottolineare come ciò non sia invece avvenuto in altre regioni. La situazione che quindi si andrà a determinare è la seguente: mentre nelle altre regioni l’autorizzazione verrà rilasciata a favore delle neo costituite società tra i farmacisti vincitori in forma associata, in Emilia Romagna rischia di crearsi un 'unicum', dal momento che la stessa autorizzazione all’esercizio della farmacia verrà rilasciata a favore dei singoli farmacisti pro indiviso.

E a questo punto?
Alla luce di tutto questo alcuni concorrenti impugneranno quest’ordinanza dinanzi al Consiglio di Stato, mentre altri so che hanno intenzione di far ricorso direttamente al presidente della Repubblica.

Qual è stata a suo avviso la ratio alla base di questa decisione del Tar?
Si tratta solo di un’ordinanza non motivata da nessun supporto giuridico, e non di una sentenza. Mi pare che alla base ci sia la volontà di evitare la doppia assegnazione. Su questo punto voglio essere chiaro: il ricorso è stato proposto per poter avere titolarità uniformi su tutto il territorio nazionale. Il criterio della doppia assegnazione che ne poteva derivare era solo una conseguenza, sicuramente evitabile con altri meccanismi, come sta avvenendo in altre regioni.
 
Giovanni Rodriquez

06 aprile 2016
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