Ticket. Consiglio regionale Emilia Romagna al Governo: “Che fine ha fatto la riforma prevista dal Patto per la Salute?”
Approvata una risoluzione della maggioranza che impegna la Giunta Bonaccini a portare avanti con Governo e Conferenza delle Regioni la proposta di "determinare le fasce di reddito per il calcolo del ticket sanitario in base al reddito pro-capite e su tale parametro rivedere gli scaglioni di reddito ed i relativi ticket". Approvata anche una risoluzione sullo stesso argomento del M5S con emendamenti. LA RISOLUZIONE DEL PD
12 GEN - Rivedere” le fasce di reddito per il calcolo del ticket sanitario in base al reddito pro-capite e su tale parametro rivedere gli scaglioni di reddito ed i relativi ticket”. E ancora “sollecitare Governo, Conferenza delle Regioni e Parlamento affinché tale soluzione venga adottata nel minor tempo possibile”. Questo il contenuto di una risoluzione (primo firmatario
Giuseppe Paruolo del Pd) approvata oggi dal Consiglio regionale dell’Emilia Romagna che impegna la Giunta di
Stefano Bonaccini a portare avanti con Governo e Conferenza delle Regioni la proposta di "determinare le fasce di reddito per il calcolo del ticket sanitario in base al reddito pro-capite e su tale parametro rivedere gli scaglioni di reddito ed i relativi ticket".
Nella risoluzione si ricorda che “la revisione dei ticket è prevista nel Patto per la salute 2014-2016, ma “ad oggi non e' arrivata ancora nessuna proposta dal gruppo di lavoro creato dalle Regioni e dai ministeri della Salute e dell'Economia”.
“Nell’attuale contesto di crisi economica e sociale – si legge - , è necessario compiere ogni azione a tutela dell’equità e dell’universalismo nell’accesso alle prestazioni sanitarie. Una soluzione equa e semplice appare quella di considerare il reddito pro-capite e su esso definire idonee fasce di reddito e i relativi ticket. E' possibile inoltre tenere conto di ulteriori fattori oltre al reddito in rapporto al numero dei familiari: ad esempio il numero di figli a carico, la presenza di anziani, persone con disabilità, minori in affido, la situazione occupazionale e la presenza di uno o entrambi i genitori. In considerazione della fascia amplissima di popolazione coinvolta e dell'universalità delle prestazioni sanitarie, si ritiene preferibile un approccio semplificato per il calcolo della fascia di contribuzione, quale la considerazione del reddito pro-capite e di eventuali ulteriori fattori di semplice determinazione, piuttosto che un meccanismo certamente più sofisticato ma più complicato quale l'Isee. L’opzione delineata appare percorribile dal punto di vista procedurale, eventualmente rivedendo in modo opportuno la normativa di riferimento; sarebbe del tutto idonea a garantire una maggiore equità ad invarianza di gettito; e soprattutto risulterebbe di semplice applicazione.
L'Assemblea ha poi approvato con emendamenti una risoluzione sullo stesso argomento del M5S con emendamenti.
12 gennaio 2016
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