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Vaccini. Federfarma Modena con pediatri e Asl per rompere i tabù generati da cattiva informazione

I non vaccinatori si informano soprattutto su internet e con passaparola, con il risultato di ottenere informazioni erronee e parziali e che, inoltre, la perdita di memoria su malattie non presenti da anni, ma ancora non debellate, rappresenta un' altra delle ragioni alla base dello scetticismo che si va diffondendo. La realtà più critica si riscontra nel distretto di Carpi.

11 DIC - Falsi miti, informazioni parziali, molta approssimazione, pochissime basi scientifiche e la necessità di ricostruire un dialogo e un rapporto di fiducia con il sistema sanitario: questo è il quadro nel quale nascono e maturano i dubbi legati all'utilità dei vaccini pediatrici. E proprio per contrastare questo scenario farmacisti della rete Federfarma Modena si pongono in prima linea come operatori nella azione informativa sui vaccini pediatrici, promuovendo una serata di approfondimento e formazione resa possibile dalla partecipazione di pediatri del Policlinico di Modena, pediatri di base e responsabili Asl che hanno fornito dati internazionali e locali sui vaccini pediatrici, sulla loro evoluzione, sul loro impatto sulla popolazione, rispondendo ai più frequenti dubbi: i vaccini sono sicuri? Perchè vaccinarsi così presto? Quali sono le controindicazioni?

Durante l'iniziativa che si è tenuta giovedì 10 dicembre presso la sede di Federfarma a Modena sono stati ascoltati i dati forniti dall'indagine promossa nel recente lavoro di tesi di Teresa Pedrazzi, neolaureata in Medicina e Chirurgia che, seguita da Lorenzo Lughetti, ordinario di Pediatria in Unimore, ha studiato le motivazioni alla base del rifiuto dell'offerta vaccinale, in alcuni gruppi di genitori. Dallo studio è emerso che i non vaccinatori si informano soprattutto su internet e con passaparola, con il risultato di ottenere informazioni erronee e parziali e che, inoltre, la perdita di memoria su malattie non presenti da anni, ma ancora non debellate, rappresenta un' altra delle ragioni alla base dello scetticismo che si va diffondendo. I vaccini, ha rilevato lo studio, sono vittime del loro successo.

Dello stesso parere Ornella Biagioni, pediatra e responsabile del Servizio di pediatria di comunità del distretto di Carpi che ha fornito dati specifici su patologie, come la poliomelite, che sembrano superate, ma che sono ancora ad alto rischio in paesi vicini come la Romania o l'Ucraina ed endemiche in paesi come il Pakistan, di forte immigrazione sul nostro territorio, percui una ragione per vaccinarsi è sicuramente quella di tutelarsi da malattie che possono venire importate o contratte durante viaggi all'estero.

La realtà del distretto Carpi è quella che rivela maggiori criticità. Se infatti sulla poliomelite in regione e in provincia il dato dei vaccinati si attesta a circa il 95 percento, a Carpi scende a quasi il 90 e la stessa cosa vale per il vaccino contro la difterite. Straordinaria poi la percentuale che riguarda il vaccino contro morbillo partite rosolia, il più rifiutato da chi fa obiezione totale o parziale, che in Regione si attesta circa all'88 percento, in provincia al 90 e nel Comune di Carpi scende addirittura attorno all'85 percento ovvero al di sotto la media nazionale (86,6).

Su quali siano poi i dubbi più comuni sui vaccini ne ha parlato Andrea Bergomi, pediatra di base a Soliera che ha segnalato i falsi miti che spesso accompagnano il rifiuto alla vaccinazione: dalla preoccupazione per ipotetiche conseguenze neurologiche, di sviluppo di patologie autoimmuni e autismo, alle credenze sul contenuto poco sicuro dei vaccini, passando per la convinzione che per certe patologie sia meglio immunizzarsi contraendo la malattia. Diffusissima poi l'idea che i vaccini arricchiscano le tasche delle multinazionali del farmaco, quando invece i dati rivelano, ad esempio, che la spesa per gastroprotettori è straordinariamente più elevata di quella per i vaccini che rappresentano l'evoluzione sanitaria più importante per l'Uomo dopo la potabilizzazione dell'acqua.

“Nella società - ha segnalato Andrea Bergomi - girano credenze che nulla hanno di scientifico, diffuse in modo erroneo e parziale da persone spesso in malafede. Il consiglio quindi è quello sempre di informarsi su fonti e studi che abbiano una solida costruzione scientifica”.

“E' da tempo – ha concluso Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena - che sentivamo l'esigenza di creare un'occasione di approfondimento dedicata a questo tema. Come farmacisti siamo gli operatori della salute che incontrano e devono rispondere con più frequenza i molteplici quesiti e dubbi dei cittadini. Data la delicatezza dell'argomento e l'importanza di promuovere informazioni corrette e scientificamente consolidate, abbiamo ritenuto opportuno creare un momento per noi di aggiornamento sui dati più recenti e sulle ragioni della diffusione dello scetticismo tra i genitori. Crediamo che sia importante procedere in questo esempio, affinchè tutti gli operatori sanitari del territorio si uniscano per ricostruire il dialogo e una rete informativa a favore dei cittadini”.
 

11 dicembre 2015
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