Emilia Romagna. Ok Commissione Salute a criteri su centri Pma e ad aggiornamento esenzioni farmaci per cistite interstiziale
Nel corso della seduta di ieri la commissione del Consiglio Regionale ha dato anche il via libera alla delibera di Giunta per l’introduzione, nell’area della salute mentale, di nuove tipologie di servizi sociosanitari, semplificazioni nell’erogazione delle prestazioni rivolte ad anziani e disabili.
29 SET - Parere positivo dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali dell’Assemblea Legistativa dell’Emilia Romagna alla delibera di Giunta sui
‘Requisiti specifici per l’accreditamento dei Centri di Procreazione medicalmente assistita (PMA)’, con il sì del Pd e Sel, e l’astensione di Ln e M5s. “La normativa regionale - hanno spiegato i funzionari della Giunta, come riportato da una nota dell’Assemblea legislativa -, prendendo atto delle modificazioni che nel 2014 hanno semplificato la regolamentazione nazionale, cerca di rendere coerenti e omogenei i requisiti organizzativi sul tema della procreazione assistita: procedure per la diagnosi di sterilità e la selezione di pazienti e donatori, criteri per il congelamento dei gameti e per la gestione delle liste d’attesa”.
Relativamente ai requisiti professionali dei medici che partecipano alle pratiche di procreazione assistita,
Raffaella Sensoli (M5s) ha lamentato “il mancato riferimento, nella norma, a un arco temporale in cui l’esperienza è stata sviluppata”; ha poi sollecitato la Giunta “a prevedere un’unica lista d’attesa per l’attività di libera professione intramuraria e per le prestazioni sanitarie in regime istituzionale”. Infine, ha chiesto specificazioni sui costi delle prestazioni.
Mirco Bagnari (Pd) ha chiesto ragguagli sul “grado di partecipazione dei privati nell’elaborazione della normativa”.
Sui costi, i tecnici della Giunta hanno affermato che “la maggior parte delle prestazioni di secondo e terzo livello sono ospedaliere" e che "attualmente le donne pagano solo gli esami e il ticket”, ma che “sono previsti trasferimenti al livello ambulatoriale”. Rispondendo al consigliere Bagnari, hanno ribadito “il coinvolgimento del privato”, ricordando che “indicazioni sono state recepite sia dal pubblico sia dal privato”.
La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, con il sì di Pd e Sel, astensione di Ln e M5s, ha poi approvato la delibera di Giunta su
"Aggiornamento dell’elenco dei medicinali erogabili in esenzione dalla partecipazione al costo per assistiti con cistite interstiziale". La cistite interstiziale cronica, inquadrata come malattia rara, è una patologia in aumento: 90 sono i casi presenti in Emilia-Romagna, di cui il 70% trattati nel centro urologico di Forlì e il 30% fuori regione. L’aggiornamento della ricerca scientifica, con l’introduzione di due nuove molecole, ha richiesto l’adeguamento delle tabelle. Il costo delle terapie è stato quantificato in 600 euro a paziente, i farmaci per le patologie rare sono inseriti in fascia A.
Dalla Commissione, infine, parere positivo, con il sì di Pd e Sel e l’astensione di Ln e M5s, alla delibera di Giunta su in materia di
Autorizzazione al funzionamento delle strutture sociali e sociosanitarie (‘Integrazione e modifiche alla DGR 564/2000'). “La normativa- hanno riferito in commissione i funzionari della Giunta- prevede l’introduzione, nell’area della salute mentale, di nuove tipologie di servizi sociosanitari, semplificazioni nell’erogazione delle prestazioni rivolte ad anziani e disabili, nuovi meccanismi per consentire alle strutture di aumentare la ricettività in caso di eventi eccezionali, facilitazioni per l’autorizzazione di appartamenti protetti, gruppi appartamento e case famiglia che accolgono fino a sei ospiti”.
Marco Bagnari (Pd) ha chiesto informazioni sulle “forme di controllo nelle strutture con un massimo di sei ospiti soggetti a patologie psichiatriche” e sugli “adeguamenti, per le case protette, alla nuova regolamentazione”. Sui controlli, i tecnici della Giunta hanno riferito “di verifiche programmate dalla Commissione Sanità pubblica dell’Ausl per valutare la conformità ai requisiti minimi”. Mentre sugli adeguamenti hanno sottolineato che “chi era in possesso dei requisiti non avrà ulteriori obblighi”.
29 settembre 2015
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