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Riorganizzazione del sistema emergenza-urgenza, incontro a Bologna

Mmg, infermieri e medici di Ausl Bologna, Policlinico Sant’Orsola, Istituto Ortopedico Rizzoli, Ausl Imola si sono incontrati ieri al Maggiore. Bordon ha aperto i lavori. Il modello di riorganizzazione proposto dalla Regione prevede di dedicare i Ps ai casi più gravi, affiancando ad essi una rete diffusa dei Cau h24, rafforzare le cure domiciliari con le Uca, telemedicina, potenziamento 118: “Riorganizzazione senza precedenti”.

26 SET - Nell’aula magna dell'ospedale Maggiore si è svolta ieri la tappa bolognese del ciclo di incontri, voluti dalla Regione Emilia-Romagna, per condividere con i professionisti della sanità, il piano di riorganizzazione del sistema dell’Emergenza-Urgenza: medici di medicina generale assieme ad infermieri e medici della Azienda Usl di Bologna, del Policlinico di Sant'Orsola, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Azienda Usl di Imola.

Ad aprire l’incontro, dopo l'avvio dei lavori da parte di Paolo Bordon, direttore generale Azienda Usl di Bologna, Luca Baldino, direttore generale Cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia-Romagna. L’illustrazione del progetto calato nel territorio provinciale bolognese è stata condotta da Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Bologna insieme ad Andrea Rossi, direttore generale Azienda Usl di Imola.

“Il nostro obiettivo - ha precisato Baldino – è quello di potenziare le cure primarie e di alleggerire e al tempo stesso rendere ancora più efficienti i pronto soccorso, individuando per i codici bianchi e verdi, ad oggi il 70% dei casi, risposte più tempestive ed appropriate sui territori. Questa riorganizzazione è frutto del percorso avviato nei mesi scorsi con il coinvolgimento a tutto campo di tutti gli attori coinvolti, tra i quali circa 200 operatori sanitari, confronto che trova oggi un nuovo momento, ancora più ampio e costruttivo. Si tratta di una riorganizzazione senza precedenti, profonda e innovativa”.

Il modello
Il modello di riorganizzazione proposto dalla Regione Emilia-Romagna prevede di dedicare i pronto soccorso ai casi più gravi, affiancando ad essi una rete diffusa di Centri Assistenza per l'Urgenza (Cau), che garantiranno 24 ore su 24, risposte alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale. Il modello prevede, inoltre, il rafforzamento delle cure domiciliari, garantite dalle Unità di continuità assistenziali (Uca), nuove équipe medico infermieristiche, il progressivo sviluppo della telemedicina e il potenziamento del 118.

26 settembre 2023
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