Ferrara. Fimmg contro gli infermieri di comunità: “Ingerenze indebite e turbative del rapporto con i mmg”. La Ausl apre al dialogo ma per gli infermieri è “la solita levata di scudi”
La Fimmg ha invitato i propri iscritti “farsi mettere per iscritto” dai pazienti “su carta datata e firmata ogni parere, proposta o indicazione che dovesse pervenire loro direttamente o indirettamente dagli infermieri”, segnalando poi i casi ai Referenti di Distretto e DCP e allo stesso sindacato, che li sottoporrà “al vaglio dello studio legale”. La Ausl invita i medici a segnalare nelle sedi opportune le eventuali criticità. Per Nursing Up, Nursind, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl quella della Fimmg è una battaglia non più al passo con i tempi: “Infermieri meritano rispetto”.
12 LUG - Da anni ormai si parla di infermieri di comunità e di famiglia. Una figura ormai centrale in tutti i progetti di riforma dell’assistenza territoriale, dal Pnrr al Dm77 fino ai progetti che ogni Regione e Asl pensa per migliorare la risposta ai bisogni di salute dei cittadini sul territorio. Eppure tornano, in alcune circostanze, le polemiche tra i medici e gli infermieri in merito alle presunte ingerenze di questi ultimi in quelle che sono le competenze specifiche dei medici. Stavolta è successo a Ferrara, dove la Fimmg ha scritto ai propri iscritti per informarli che “da alcuni mesi stanno pervenendo alla presente Segreteria Generale e ai membri del Consiglio Direttivo crescenti segnalazioni su ingerenze indebite e spesso turbative del rapporto di fiducia MMG-paziente perpetrate da alcuni Infermieri di Comunità dell'Azienda USL di Ferrara finanche al limite del reato di esercizio abusivo della professione medica” e invitando gli stessi medici a segnalare eventuali casi del genere a loro conoscenza.
L’indicazione ai medici da parte della Fimmg ai medici è di “farsi mettere per iscritto su carta datata e firmata ogni parere, proposta o indicazione che dovesse pervenire loro direttamente o indirettamente dagli IC, quindi di inviare immediata segnalazione recante descrizione del caso e generalità dei soggetti coinvolti sia ai propri Referenti di Distretto e DCP, che avvertiranno gli appositi uffici dell'Azienda USL, sia all'Organo Sindacale che lo sottoporrà al vaglio dello studio legale, già preavvisato, per eventuali interlocuzioni con l'Autorità Giudiziaria”.
Una lettera che è stata recapitata anche alla Ausl di Ferrara, che tuttavia evidenzia di non essere mai informata prima di queste presunte ingerenze che, “qualora fossero state segnalate, sarebbero state valutate congiuntamente nelle sedi a ciò dedicate”, sottolinea l’Ausl, che “si riserva dunque di verificare puntualmente se tali episodi si siano effettivamente verificati e di prendere le conseguenti determinazioni”.
La Ausl non manca tuttavia di sottolineare che il progetto degli infermieri di comunità e di famiglia messo in campo risponde a requisiti ben precisi. “Gli Ifec (infermieri di famiglia e comunità, ndr) sono una figura professionale ricompresa nelle più recenti ed innovative normative sanitarie tra cui il DM77 e contraddistinta da un profilo professionale ben preciso, frutto di una formazione di livello universitario (Master) e legato agli aspetti assistenziali. L'approccio che sottende all'attivazione degli Ifec è quello dell'integrazione e della collaborazione con i Medici di Medicina Generale e con le altre figure professionali sanitarie e cliniche per la creazione di percorsi sempre più efficaci e qualificati in favore dei pazienti”, sottolinea la Ausl.
E anche i sindacati degli infermieri intervengono per sostenere che quella della Fimmg sia una battaglia vecchia e non più al passo con i tempi, che richiedono un approccio integrato per offrire la migliore risposta di salute possibile ai cittadini attraverso la sinergia tra i professionisti, ciascuno con le proprie competenze, che però vanno reciprocamente riconosciute tra i professionisti stessi.
“Il ruolo del medico di medicina generale ha un valore fondamentale nella rete” ma “nessuno da solo, per quanto possa essere un ottimo professionista oggi può incidere sulla salute delle persone. L'integrazione è quindi un elemento fondamentale delle reti tra i vari operatori sanitari, a tutti i livelli. Soprattutto in un momento di grande sofferenza del sistema sanitario e del diritto alla salute, definanziato e sotto attacco da anni, dove lavorare insieme è indispensabile. Basta divisioni!”, scrivono in una nota congiunta
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Ferrara, secondo i quali “la sensazione percepita leggendo il comunicato della Fimg, è quella di un medico di base solo in difesa e lontano dal sistema e ancorato a logiche ormai ampiamente superate. Dal nostro punto di vista questa modalità rischia di determinare l'isolamento dei professionisti da loro rappresentati, che al contrario meritano molto di più in relazione al ruolo che hanno nella rete dei servizi. Auspichiamo che siano i loro stessi iscritti a chiarire come stanno le cose. Siamo nel 21º secolo. Già da un po' di tempo”.
Il Nursind Ferrara chiede “rispetto per gli infermieri”, garantendo che “non c'è alcuna ingerenza, né tentativi di sottrarre competenze ad altre figure, ma si tratta solo di due professionalità differenti che però devono trovare la giusta sinergia per lavorare insieme, soprattutto in un momento in cui la medicina territoriale sta vivendo un importante momento di riorganizzazione, che necessità di mantenere al centro chi ogni giorno è al fianco dei cittadini e dei pazienti per rispondere alle loro esigenze”.
“Siamo quindi sorpresi e delusi – dichiara
Antonella Rodigliano, coordinatrice regionale del Nursind Emilia-Romagna - dal tono aggressivo e denigratorio della lettera inviata dalla suddetta associazione di medici di base, in cui si accusano alcuni infermieri di comunità in maniera infondata e ingiusta, rischiando di danneggiare il clima di cooperazione e rispetto che caratterizza il lavoro degli infermieri di comunità”. E ribadisce, insieme a
Raffaele Ferioli, segretario territoriale del Nursind Ferrara: “Non vogliamo fare i medici, ma esigiamo rispetto e riteniamo che ognuno debba collaborare nel rispetto delle proprie competenze, cercando di superare posizioni preconcette”.
Sul caso è intervenuto anche Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, che dice “basta al clima di intimidazione creato ad arte da taluni sindacati dei medici che accusano gli infermieri di famiglia e comunità, che operano sul territorio, di ingerenze e addirittura di abusi. Se qualcuno ha ancora le idee confuse su competenze ed autonomia di infermieri, ostetriche ed altre professioni sanitarie sancita dall’articolo 1 della legge 251/2000, ebbene si aggiorni! Siamo di fronte ad uscite ingiustificate, basate su anacronistici arroccamenti di posizione, che rischiano di creare allarme sociale”.
12 luglio 2023
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