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Violenza contro i sanitari. Anaao Emilia-Romagna chiede subito posti di polizia in tutti gli ospedali

Ieri l'ennesimo caso al Pronto Soccorso a Guastalla di Reggio Emilia, dove un 30enne in stato di ebbrezza ha dato in escandescenze. “Il PS è un luogo molto delicato in cui si trovano pazienti critici. Il personale si è trovato a dover difendere anche questi ultimi oltre che la loro incolumità”, sottolinea la segretaria Anaao, Ester Pasetti. “Chiediamo posti di polizia e interventi strutturali che partano dal PS per riorganizzare il sistema delle cure”.

27 GIU - Lunedì 26 giugno 2023 si è verificata l'ennesima aggressione ai danni di sanitari impegnati nella loro quotidiana attività di Pronto Soccorso a Guastalla di Reggio Emilia. Un pakistano di 30 anni, traportato al pronto soccorso dopo essere stato trovato riverso a terra a Reggio Emilia, ha iniziato a dare in escandescenze, in stato di ebbrezza. Prima ha aggredito i sanitari dell'ospedale, poi ha iniziato a distruggere tutto ciò che aveva davanti: porte, macchinari e vetri delle ambulanze parcheggiate. “A causa della violenza riversata su persone e cose l'attività è stata sospesa”, riferisce l’Anaao Assomed Emilia-Romagna, che esprime solidarietà ai colleghi, ma alza la voce contro la mancanza di sicurezza nei presidi sanitari.

“Se ce ne fosse bisogno – scrive in una nota il segretario regionale del sindacato, Ester Pasetti - ricordiamo come il PS sia un luogo molto delicato in cui si trovano pazienti critici. Il personale si è trovato a dover difendere anche questi ultimi oltre che la loro incolumità”.

“Esprimiamo la massima vicinanza ai colleghi aggrediti – prosegue Pasetti - e chiediamo con la massima urgenza alle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere che non abbiano ancora provveduto, il ripristino dei posti di polizia in tutti gli ospedali quali presidi che garantiscano la sicurezza dei luoghi di cura”.

“Chiediamo inoltre – prosegue la segretaria regionale Anaao Assomed - interventi strutturali che partano dalla consapevolezza della complessità del Pronto Soccorso per riorganizzare il sistema delle cure: spazi, processi e relazioni rassicuranti che aiutino il paziente ad avere fiducia e gli operatori ad intervenire per risolvere situazioni che minaccino improvvisamente il benessere della collettività”.

“Queste mancate risposte – conclude Pasetti - sono uno dei tanti motivi per cui molti operatori della sanità pubblica decidono di licenziarsi. Soffrire al lavoro non è un obbligo”.

27 giugno 2023
© Riproduzione riservata

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