È tornato in Emilia Romagna (era stato a capo dell'Area valutazione del farmaco della Regione tra il 2012 e il 2014) l’ex direttore dell’Aifa Nicola Magrini. Con delibera dell’Dg dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori, dal 1 febbraio e per i prossimi cinque anni, guiderà la Unità operativa complessa “Qualità e Governo Clinico”.
Ma sull’incarico è già polemica. A dare fuoco alle polveri Luca Bartolini, coordinatore forlivese di Fratelli d’Italia al quale il mandato da 146.031 euro annui non è piaciuto.
Un impegno da 730 mila euro nei prossimi cinque anni che per Bartolini contraddice la mancanza di risorse per la sanità forlivese. E chiama in causa anche il Governatore Stefano Bonaccini.
“Non si trovano le risorse per un medico da impiegare sulla Mike 42, l’automedicalizzata che faceva base a Meldola – ha detto – non si trova un milione di euro per completare l’ampliamento del Pronto Soccorso di Forlì. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini, in visita proprio a Forlì, si straccia le vesti per i tagli alla sanità, sostenendo che mancano ancora i rimborsi degli ultimi tre anni per le spese Covid e il caro energia su cui il Governo Meloni appena insediato ha ben poche responsabilità. Ma poi non si batte ciglio per ingaggiare un nuovo super dirigente nazionale da inserire nel già ricco quadro di vertice dell’Ausl Romagna e per cui si impegnano ben 730mila euro nei prossimi cinque anni e per un settore non propriamente strategico come quello della qualità. Basta scusa, basta bugie. È evidente che il problema non è quello delle risorse economiche – ha aggiunto – ma il disegno è di indebolire la sanità forlivese punto e basta”.
La qualità, lo possiamo anticipare noi a Magrini, ha chiosato: “Da quando c’è l’Ausl Romagna sta calando e continuerà a farlo se si continua di questo passo”.