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StopOpg chiede un urgente incontro a Governo e Regioni


“Chiudono gli Opg o riaprono i manicomi?". È la domanda che il Comitato StopOpg pone a Governo, Conferenza delle Regioni nel messaggio inviato per chiedere un incontro urgente sulla bozza di decreto in materia allo studio delle Regioni.

22 GIU - StopOpg chiede un incontro urgente a Governo e a Conferenza delle Regioni sul Decreto, previsto dalla legge, relativo ai requisiti delle “nuove” strutture sostitutive gli attuali Opg.
“Chiudono gli Opg o riaprono i manicomi?’”, è la domanda che il Comitato si pone e pone alle istituzioni. Si tratta, spiega StopOpg, di “una presa di posizione chiara: non sostituire gli Opg con strutture manicomiali e contemporaneamente ‘allarmare’ sul possibile nesso tra l'esito della vicenda OPG e l'attacco alla legge Basaglia”.

StopOpg denuncia il rischio che il Decreto provochi in ogni regione italiana l’apertura di un numero di strutture con caratteristiche strutturali, tecnologiche, organizzative e di sicurezza di tipo manicomiale - e in alcuni casi da miniOpg. Quale cura è possibile in luoghi siffatti?”, chiede il Comitato. Secondo il quale “siccome fino alla necessaria abolizione delle specifiche norme del codice penale e di procedura penale, la magistratura continuerà a disporre misure di sicurezza, è facile prevedere che le ‘nuove strutture manicomiali’ risulteranno le prevalenti, (le ‘esclusive’?) soluzioni, alimentando e aumentando, anziché interrompere, la pratica dell’internamento”.

“Non può essere – prosegue il Comitato - questo il risultato della lunga battaglia per chiudere gli Opg, luoghi definiti dal Presidente della Repubblica Napolitano: ‘estremo orrore, inconcepibile in un qualsiasi paese appena appena civil’e. Né può essere questo l’esito della coraggiosa indagine della commissione parlamentare presieduta dal senatore Marino”.

Il comitato insiste invece per una rigorosa applicazione delle sentenze della Corte Costituzionale n. 253 del 2003 e n. 367 del 2004, che permettono l’esecuzione delle stesse misure di sicurezza in luoghi e con modalità assistenziali diverse dagli Opg (e dunque da strutture manicomiali). E perciò rivendica l’immediato riparto alle Regioni e P.A. delle risorse appositamente stanziate dalla legge 9/2012 per offrire un’assistenza alternativa alle persone internate: 38 milioni di euro nel 2012 e 55 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013.
“StopOpg – conclude il Comitato - si augura la ripresa di un confronto serio e costruttivo, perché nessuno possa dire ‘chiudono gli Opg e si (ri)aprono i manicomi’”.
 

22 giugno 2012
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