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Medicina Democratica Onlus. Presentato il manifesto per una società della cura


“Niente può essere più come prima”. Dalla conversione ecologica della società alla necessità di tutelare lavoro, reddito e welfare nella società della cura fino alla centralità dei territori e della democrazia di prossimità, sono alcuni dei cinque i punti cardine del Manifesto che ha visto la partecipazione e la sottoscrizione di Medicina Democratica Onlus insieme a decine di altre associazioni IL MANIFESTO

28 SET - “Mai più come prima! Insieme per la società della cura”. Questo lo slogan del Manifesto per una società della cura che ha visto la partecipazione e la sottoscrizione di Medicina Democratica Onlus insieme a decine di altre associazioni
 
“Niente può essere più come prima, perché è stato proprio il prima a causare il disastro, il collasso ecologico e climatico, la gigantesca ingiustizia sociale, la precarizzazione della vita e delle relazioni - si legge nel manifesto  - nessuno si salva da solo. Insieme dimostriamo che è possibile uscire dall’economia del profitto per costruire la società della cura di sé, dell’altro, del pianeta”.
 
Cinque i punti cardine. Si parte dalla necessità di una conversione ecologica della società, per cui è assolutamente necessaria e inderogabile “una radicale inversione di rotta in tempi estremamente rapidi”.
 
Il secondo punto è dedicato al Lavoro, reddito e welfare nella società della cura. Per i firmatari “la pandemia ha fatto ancor di più sprofondare nella disperazione le fasce deboli della popolazione, dai migranti ai senza casa, dai disoccupati ai disabili, dalle persone fragili ai non autosufficienti, e ha allargato la condizione di precarietà, con altri milioni di persone che si sono trovate senza alcun reddito. Va quindi pienamente riconosciuto il diritto alla conoscenza, all'istruzione, alla cultura, all'informazione corretta, al sapere, come fattore potente di riduzione della diseguaglianza, di cui la povertà culturale è una causa chiave. Va realizzato un nuovo sistema di welfare universale, decentrato e depatriarcalizzato, basato sul riconoscimento della comunità degli affetti e del mutualismo solidale, sull'autogoverno collettivo dei servizi e sulla cura della casa comune”.
 
Gli altri punti cardine: riappropriazione sociale dei beni comuni e dei servizi pubblici; centralità dei territori e della democrazia di prossimità; pace, cooperazione, accoglienza e solidarietà.

28 settembre 2020
© Riproduzione riservata

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