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Covid. La Cina respinge tutte le accuse dell’Associated Press e anche l’Oms sembra prendere le distanze dall’inchiesta


Dopo la denuncia dell’Agenzia di stampa internazionale il governo cinese smentisce nettamente definendo “completamente falsa” la ricostruzione secondo la quale sarebbero state ritardate le comunicazioni all’Oms che per questo si sarebbe sentita “frustata”. Ma a ridimensionare questa accusa oggi il capo emergenze Oms, Mike Ryan, ha detto che le comunicazioni sono state condivise “in modo uguale con tutti gli stati membri”.

03 GIU - “Abbiamo lavorato giorno e notte per condividere le informazioni in modo eguale con tutti gli stati membri e siamo stati impegnati in una comunicazione franca e schietta con tutti i governi”. È il comunicato letto dal capo emergenze dell'Oms, Mike Ryan, in risposta ad una domanda sull'inchiesta dell'Associated Press che rivelava “frustrazione” da parte dei vertici dell'Agenzia dell'Onu verso i ritardi della Cina nel fornire informazioni. Ryan, sottolinea un dispaccio dell’Ansa, sarebbe una delle persone citate nell'indagine.
 
Sempre l’Ansa riporta una nota del Governo cinese che respinge le accuse sui ritardi nelle comunicazioni all'Oms nelle fasi iniziali della pandemia del Covid-19. “Non so da dove vengano questi `documenti interni´, ma le storie collegate sono del tutto inconsistenti rispetto ai fatti”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, sull'inchiesta dell'Associated Press.
 
Zhao ha definito la ricostruzione della Associated Press “completamente falsa”, citando la cronologia sulla crisi fatta da Wu Zunyou, il capo epidemiologo del Chinese Center for Disease Control and Prevention (Cdc), nel corso di una conferenza stampa tenuta a maggio.
 
Il 3 gennaio, la Cina ha comunicato l'epidemia all'Oms e ai Paesi collegati, quando non aveva ancora definito la causa della epidemia citando una polmonite dalle cause sconosciute. Il 7 gennaio – prosegue ancora la news dell’Ansa - la Cdc isolò con successo il coronavirus e lo riferì all'Oms e agli altri Paesi il 9 gennaio dopo l'esame fatto dagli esperti. Il 12 gennaio, fu condiviso la sequenza genetica con l'Oms e il mondo intero.
 
“Il responso della Cina al coronavirus è stato aperto verso il mondo, con chiari dati e fatti che possono sfidare il tempo e la storia”, ha aggiunto Zhao. Sulla base dei principi di apertura, trasparenza e responsabilità, la Cina ha mantenuto strette comunicazioni con l'Oms, puntando a lavorare con l'intera comunità internazionale “per sconfiggere il Covid-19”.

03 giugno 2020
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