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Liberi farmacisti: per le liberalizzazione più fatti, meno parole


Il Movimento nazionale liberi farmacisti, in una propria nota, ribadisce la necessità di liberalizzare il sistema di distribuzione del farmaco consentendo, come prevede un emendamento alla manovra economica, la vendita dei farmaci con ricetta anche in esercizi diversi dalle farmacie. E, al contempo, dichiara la propria contrarietà all’ipotesi di eventuali sanatorie
 

01 LUG -
“Meno parole e più fatti”: questa la richiesta del Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf) contenuta in una nota nella quale viene richiamato l’emendamento all’articolo 39 del ddl 2228 (così al Senato dov’è in corso l’esame per la conversione in legge della manovra economica governativa) che permetterebbe, se approvato, la vendita dei medicinali con obbligo di ricetta anche in esercizi diversi dalla farmacia. Come si ricorda nella nota “si tratta di una delle proposte annunciate nei giorni scorsi da Pierluigi Bersani, segretario del PD, per far ripartire l’economia”. Una proposta che, secondo il Mnlf potrebbe “creare nuova occupazione, diminuire ulteriormente il costo dei farmaci e portare concorrenza in uno dei settori più ingessati dell’economia italiana”.
“Siamo alla prova del nove – si legge ancora nel comunicato del Movimento – sulla reale volontà della maggioranza di liberalizzare l’economia italiana e affiancare a un risanamento dei conti pubblici anche una crescita in termini d’occupazione e competitività dell’intero sistema produttivo”.
Il Mnlf, infine, ricorda anche di aver sempre avversato ogni possibile forma di “sanatoria”: “Le scorciatoie – conclude la nota – finiscono sempre per favorire i poteri forti e non hanno nulla a che fare con merito ed equità”.
Va ricordato che a proposito del dibattito parlamentare sul ddl 228, la quinta commissione Bilancio del Senato, ieri, 30 giugno, ha esaminato e posto in votazione gli emendamenti presentati all’articolo 11, quello cioè nel quale sono contenute le disposizioni in materia di controllo della spesa sanitaria. Gli emendamenti relativi al settore farmaceutico sono stati respinti: tra questi anche l’emendamento 11.0.1, a firma dei Sen. Piccone e Tancredi, che prevedeva la trasformazione in farmacie convenzionate degli esercizi commerciali autorizzati alla vendita di medicinali di proprietà di farmacisti.

01 luglio 2010
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