Procreazione medicalmente assistita. Ass. Coscioni: “L’Italia segua l’esempio della Francia”
Così Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, commentano la prima votazione in Francia sulla riforma voluta dal presidente Macron per permettere l’accesso alla procreazione medicalmente assistita anche per coppie lesbiche, e all’aborto. "Ci appelliamo a Conte per creare le condizioni politiche necessarie per far sì che anche in Italia si possa legalizzare la ricerca su embrioni non idonei per una gravidanza e rimuovere gli ultimi divieti della Legge 40".
17 OTT - "Governo e Parlamento seguano quanto fatto in Francia rispetto alla ricerca sugli embrioni e alla procreazione medicalmente assistita per i single" lo dichiarano in una nota
Filomena Gallo e
Marco Cappato, segretario e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, a seguito della prima votazione in Francia sulla
riforma voluta dal Presidente Macron relativamente alla ricerca su embrioni, all’accesso alla procreazione medicalmente assistita anche per coppie lesbiche, e all’aborto.
"Il fatto che il testo di legge sia stato adottato dopo circa 80 ore di dibattito, con 359 voti a favore, 114 contrari e 72 astenuti, ci conferma come sia necessario approfondire laicamente tutti gli aspetti legati a quelli che noi da sempre consideriamo essere delle libertà civili. Va dato atto al Presidente Macron di aver deciso di demandare al Parlamento la decisione finale consentendo a tutti di entrare addentro alle implicazioni di diritti socio-sanitarie del provvedimento che intendeva adottare".
La legge, che all'inizio dell'anno sarà in Senato, abolisce il tempo di riflessione di una settimana, oggi obbligatorio, in caso di aborto. Permette inoltre di congelare i gameti per preservare la fertilità anche in assenza di malattie e consente ai figli nati da dono di gameti di conoscere i genitori biologici alla maggiore età, se lo vogliono.
"Ci appelliamo al Presidente Conte di approfondire quanto fatto da Macron e creare le condizioni politiche necessarie per far sì che anche in Italia si possa finalmente legalizzare la ricerca su embrioni non idonei per una gravidanza e, quindi, rimuovere gli ultimi divieti della Legge 40. Sarebbe un modo di corrispondere anche a quanto affermato dalla Corte Costituzionale nel 2016 con sentenza di monito relativa proprio alla regolamentazione della ricerca su tale tipologia di embrioni" – concludono Filomena Gallo e Marco Cappato.
17 ottobre 2019
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