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Smart Drugs. Operazione Nas: 19 arresti, 12 negozi sequestrati e un sito web oscurato


Nei profumatori ed aromatizzanti per ambienti sequestrati è stata riscontrata la presenza di cannabinoidi sintetici (tipo JWH) inseriti in tabella stupefacenti e di sostanze di recente sintesi non ancora tabellate in Italia come droghe.

09 GEN - Si è conclusa stamani l’attività investigativa “Oro e incenso” condotta dai Carabinieri dei Nas e dall’Agenzia delle Dogane per fermare una rete con vertice presso una società torinese e sede legale fittiziamentemente ubicata nella Repubblica Ceca che commerciava illecitamente  su tutto il territorio nazionale italiano “smart drugs”, le sostanze di sintesi di nuova concezione molecolare, simile alla canapa indiana, commercializzate mediante prodotti destinati apparentemente ad usi leciti.

“L’operazione – spiega una nota dei Nas - ha permesso la disarticolazione di un consistente canale di approvvigionamento di sostanze nocive per la salute, causa di almeno 30 episodi di grave intossicazione di giovani negli ultimi mesi solamente in Italia e oggetto di allerta da parte del Dipartimento delle Politiche Antidroga e del Ministero della Salute”.

Nel dettaglio, sono stati 19 i provvedimenti di custodia cautelare, emessi dal Gip del Tribunale di Catania Santino Mirabella, di cui 6 in carcere e 13 agli arresti domiciliari, per associazione per delinquere finalizzata al commercio di prodotti pericolosi per la salute, traffico di sostanze stupefacenti e ricettazione, nei confronti di altrettanti soggetti, alcuni dei quali già pregiudicati per reati specifici. L’indagine ha inoltre condotto al sequestro penale di 12 strutture commerciali (nelle province di Alessandria, Asti, Bologna, Campobasso, Frosinone, Padova, Reggio Emilia, Roma, Torino, e Vicenza) e dei prodotti, per un valore di oltre 1,5 milioni di euro, inclusi 2 distributori automatici di vendita utilizzati come “pusher virtuali” aperti nelle 24 ore e accessibili anche a minorenni, e all’oscuramento del sito web dell’azienda torinese, capofila del traffico illecito. L’esecuzione delle misure cautelari e delle perquisizioni ha interessato anche le province di Latina, Lecco, Ravenna, Trieste, Udine e Venezia.
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Le materie prime provenienti dalla Cina venivano lavorate e miscelate con altri ingredienti e poste all’interno di confezioni all’apparenza profumatori ed aromatizzanti per ambienti con vari nomi di fantasia (come “Hurricane” e “Orange”), e quindi distribuite presso numerosi negozi fidelizzati in tutto il territorio nazionale. “Gli articoli – spiega la nota dei Nas - , ufficialmente commercializzati come materiale lecito, non utilizzavano i tradizionali canali di approvvigionamento degli stupefacenti ed erano destinati ad una giovanissima clientela ben consapevole dell’azione pisco-attiva dei prodotti, sia su passaparola che in commenti su forum on-line e siti web”.

Gli esiti di laboratorio delle confezioni sequestrate durante le indagini hanno riscontrato la presenza di cannabinoidi sintetici (tipo JWH) inseriti in tabella stupefacenti e di sostanze di recente sintesi non ancora tabellate come droghe. “Le analisi – spiegano i Nas – sono state eseguite dai laboratori dell’Agenzia della Dogane con un duplice approccio, chimico e farmacologico, e hanno permesso di evidenziare la pericolosità per la salute delle sostanze chimiche presenti nei prodotti, permettendo di perseguire il commercio anche dei principi attivi ancora non inseriti in tabella. Infatti, per la prima volta in Italia, i Carabinieri hanno contestato allo stesso tempo il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti e la detenzione ed il commercio di sostanze pericolose per la salute (442 C.P.), con riguardo al cannabinoide sintetico non ancora vietato”.


 

09 gennaio 2012
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