Fratture per ottenere risarcimenti dalle assicurazioni. Polizia arresta 11 persone a Palermo
Una volta fratturate le braccia o le gambe del malcapitato, l’organizzazione, provvedeva a mettere in scena il finto incidente stradale ingaggiando falsi testimoni e recuperando i veicoli falsamente coinvolti. Da qui partivano le pratiche assicurative, che potevano valere importi variabili tra i 100 e i 150 mila euro per singola pratica. In manette anche un’infermiera dell’ospedale Civico.
08 AGO - Organizzavano frodi assicurative mutilando persone a Palermo. Vittime compiacenti, gente disperata che avrebbe scelto volontariamente di essere colpita con violenza, ricevendo danni anche permanenti, pur di ottenere un facile guadagno. Fino a quando uno di loro è morto nel gennaio 2017 e da qui sono iniziate le indagini della Squadra mobile di Palermo che ha arrestato stamattina 11 persone.
“Quell’uomo – si legge in una nota della Polizia - si pensava fosse stata una vittima di un incidente stradale causato da un pirata della strada, in realtà era morto per le conseguenze delle fratture provocate alle sue ossa”.
Dalle indagini, i poliziotti hanno scoperto due distinte organizzazioni criminali che si “dedicavano alle frodi assicurative realizzate attraverso le mutilazioni di arti di vittime consenzienti. Questi reclutavano le vittime in luoghi frequentati da soggetti ai margini della società; tra questi tossicodipendenti, persone con deficit mentali o affetti da dipendenza da alcol, e con grandi difficoltà economiche, attratti dalle promesse di facili e cospicui guadagni, mai corrisposti, dai criminali”.
Gli agenti hanno anche documentato la “particolare cruenza degli adepti delle due organizzazioni che scagliavano pesanti dischi di ghisa, come quelli utilizzati nelle palestre, sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all’uso di stampelle e a volte alla sedia a rotelle. A volte i criminali in maniera rudimentale somministravano alle vittime dosi di anestetico procurate anche da una delle persone fermate, un'infermiera in servizio presso l'ospedale Civico di Palermo al reparto di neurologia - per attenuarne le grida di dolore. L'infermiera e il marito sono stati bloccati e, in casa, la Squadra mobile ha trovato tre persone fratturate”.
“Una volta fratturate le braccia o le gambe del malcapitato - si sottolinea - , l’organizzazione, provvedeva a mettere in scena il finto incidente stradale ingaggiando falsi testimoni e recuperando i veicoli falsamente coinvolti. Da qui partivano le pratiche assicurative, che potevano valere importi variabili tra i 100 e i 150 mila euro per singola pratica”.
08 agosto 2018
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