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Onu: sei donne su dieci subiscono violenza. In alcuni Paesi più vittime che per il cancro


Giornata contro la violenza sulle donne. L’Oms: in alcuni Paesi è una delle principali cause di morte e disabilità per le donne tra i 16 e i 44 anni. E per la Banca Mondiale il rischio violenza è più alto di quello del cancro, degli incidenti, delle guerre e della malaria.

25 NOV - Il 25 novembre si è celebrata in tutto il mondo la Giornata dell'Onu contro la violenza sulle donne. La violenza contro donne e bambine è una delle più diffuse violazioni dei diritti umani. Può includere l'abuso fisico, sessuale, psicologico ed economico, e va al di là dei confini di età, razza, cultura, ricchezza e geografia. Si svolge in casa, nelle strade, nelle scuole, sul posto di lavoro, in campi agricoli, campi profughi, durante i conflitti e le crisi. Ha molte manifestazioni - dalle forme più universalmente diffuse di violenza domestica e sessuale, agli  abusi durante la gravidanza, fino ai cosiddetti “delitti d'onore”.

Strumenti giuridici internazionali e regionali hanno chiarito gli obblighi degli Stati per prevenire, eliminare e punire la violenza contro donne e ragazze. La Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di Discriminazione contro le Donne (CEDAW) richiede che i paesi firmatari della Convenzione adottino tutte le misure appropriate per porre fine alla violenza. Tuttavia, la prevalenza continua di violenza contro le donne e le ragazze dimostra che questa pandemia globale di proporzioni allarmanti è ancora da affrontare con tutto l'impegno politico necessario e risorse.
A livello globale, fino a sei donne su dieci subiscono violenze fisiche e/o sessuali nella loro vita. Uno studio dell'Organizzazione mondiale della sanità su 24.000 donne in 10 Paesi ha rilevato che la prevalenza della violenza dal  partner varia dal 15 per cento nelle aree urbane in Giappone, fino al 71 per cento nelle zone rurali dell'Etiopia, con la maggior parte delle aree che hanno comunque una prevalenza elevatissima: dal  30 al 60 per cento.

La violenza contro donne e ragazze ha conseguenze di vasta portata, danneggiando famiglie e comunità. Per le donne tra i 16 e i 44 anni, la violenza è una delle principali cause di morte e disabilità. Nel 1994, uno studio della Banca Mondiale su dieci fattori di rischio selezionati che che devono affrontare le ragazze e le donne in questa fascia di età, ha segnalato che lo stupro e la violenza domestica sono più pericolosi di cancro, incidenti automobilistici, guerre e malaria. Gli studi rivelano anche legami crescenti tra la violenza contro le donne e HIV e AIDS. Un sondaggio tra 1.366 donne sudafricane ha mostrato che le donne che sono state picchiate dai loro partner hanno il 48 per cento in più di probabilità di essere infettate con l'HIV.

La violenza di genere, non solo viola i diritti umani, ma ostacola anche la produttività, riduce il capitale umano e mina la crescita economica. Un rapporto del 2003 della US Centers for Disease Control rileva che  i costi della violenza domestica negli Stati Uniti superano i 5,8 miliardi di dollari all'anno: 4,1 miliardi di dollari sono per i servizi sanitari, mentre le perdite di produttività conseguenti all’assenteismo assorbono quasi 1,8 miliardi di dollari.

Fortunatamente qualcosa si muove e l’Onu segnala diversi Paesi che hanno compiuto progressi nella lotta alla piaga della violenza sulle donne. Secondo il Segretario generale dell'ONU nel 2006 in uno studio approfondito su tutte le forme di violenza contro le donne, 89 paesi avevano una legislazione sulla violenza domestica, e un numero crescente di paesi ha istituito piani d'azione nazionali. Lo stupro coniugale è un reato perseguibile in almeno 104 Stati e 90 paesi hanno leggi sulle molestie sessuali. Tuttavia, in troppi paesi permangono lacune. In 102 paesi non esistono disposizioni giuridiche specifiche contro la violenza domestica e lo stupro coniugale non è un reato perseguibile in almeno 53 nazioni.

25 novembre 2011
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