Invalidità civile. Medici Anfass si autosospendono dalle commissioni Inps
La protesta dell'Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale porta all'autosospensione dei membri dalle commissioni Inps di II grado che revisionano e verificano gli stati di invalidità civile, di handicap e disabilità.
21 OTT - Con una nota inviata all’intera struttura associativa, l'Anffas Onlus (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) ha comunicato la decisione del proprio Consiglio nazionale di autosospendere con efficacia immediata tutti i medici rappresentanti Anffas all’interno delle Commissioni Inps di II grado per l’accertamento dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità. La decisione è stata anche formalmente comunicata al Mauro Nori, direttore generale dell'Inps.
Alla base della protesta vi è la mancata risposta dell'Ente di previdenza alle molte richieste di chiarimento rivoltegli dalla stessa Anfass in ordine a una serie di criticità createsi nel nuovo sistema di accertamento dell’invalidità civile, in particolare per le modalità con le quali si sta attualmente procedendo alle visite di verifica straordinaria per stanare i cosiddetti “falsi invalidi”.
L'Inps, infatti non avrebbe dato alcuna risposta alla richiesta formulata dal presidente Anfass Onlus, Roberto Speziale, di annullare parzialmente e in via di autotutela dei Messaggi Inps n. 6763/2011 e 8146/2011. Queste ultime disposizioni si riferiscono sia alla visita diretta per qualsiasi invalido civile sorteggiato per la verifica straordinaria, sia all’equiparazione delle visite di verifica straordinaria a quelle di revisione ordinaria solo per coloro dei quali casualmente l’Inps abbia il fascicolo del precedente riconoscimento e, infine, alla mancata presenza del rappresentante medico Anffas nelle Commissioni Inps deputate ad effettuare visite di verifica straordinaria e di revisione ordinaria “equiparata”. La nota Anfass che comunica la decisione del Consiglio nazionale, sottolinea come i rappresentanti di altri Anmic, Uic (per gli invalidi civili) ed Ens (per i non udenti) fossero invece stati ammessi all'interno delle citate Commissioni.
Queste ultime hanno il compito di eseguire gli accertamenti in seguito alla visita di I grado e attualmente stanno svolgendo le visite straordinarie e di revisione ordinaria per i verbali che riconoscono un tempo limitato all’invalidità. Si tratta di organismi differenti – lo ricorda ancora la nota Anfass – dalle Commissioni per l’accertamento dell’invalidità civile presso le Asl (dette anche di prima istanza o Commissioni Integrate Asl-Inps, regolate dalla legge n. 295/90) nelle quali, al contrario, quali resta invariata e operativa la presenza dei medici "di nomina Anffas” (chiamati a intervenire ogni qualvolta sia necessario visitare persone affette da patologie relative alla disabilità intellettiva e/o relazionale).
Sulla questione l'Associazione si era anche rivolta al Tar Lazio in prima istanza e successivamente al Consiglio di Stato per ottenere l'annullamento dei provvedimenti Inps all'origine dell'odierna protesta. Ma – come ricorda la nota Anfass – "anche le decisioni emanate in via cautelare dagli organi di giustizia amministrativa non hanno sciolto i dubbi di cui sopra, anzi hanno ulteriormente reso contraddittoria la posizione dell’Inps rispetto alla presenza di Anffas Onlus nelle proprie Commissioni mediche".
Si è venuta infatti a creare una particolare situazione che vede la presenza dell'Anffas – riconosciuta con Circolare Inps n. 131/2009 – nelle visite Inps di primo riconoscimento, e la sua esclusione da quelle di verifica straordinaria e di revisione ordinaria equiparate alle prime da una fonte normativa che regola proprio le prime diverse tipologie di visita.
I chiarimenti richiesti non sono giunti. E di conseguenza – "onde evitare qualsiasi equivoco o questioni di legittimità per gli accertamenti sanitari da effettuare con eventuale grave danno per le persone con disabilità sottoposte a visita" – il direttivo Anfass, ha deliberato di autosospendere con efficacia immediata la presenza di tutti i suoi rappresentanti all’interno delle Commissioni Inps di II grado. "Senza una normativa chiara in merito nessun medico Anffas potrebbe con chiarezza rapportarsi nei confronti delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale soggette a visita".
A questa situazione va anche aggiunta la mancata attivazione del Tavolo tecnico paritetico Inps-Anffas per l’analisi, il monitoraggio e le proposte di modifica al nuovo sistema di accertamento dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità, voluto dallo stesso Istituto nazionale di prevdienza. L’Associazione, quindi, si esime da qualsiasi disservizio, mancato chiarimento o inattività di lavori generato da tale inerzia. Ma auspica anche che "In questo periodo di crisi e di grandi difficoltà, questo momento di disorientamento possa venir meno, soprattutto per non far comprimere le garanzie e le tutela delle persone con disabilità e della cittadinanza intera".
21 ottobre 2011
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Cronache