Pronto Alzheimer. Nell’ultimo anno sono state 4.961 le richieste di aiuto. Fino al 5 febbraio attivo il numero solidale 45526
Pronto Alzheimer è la prima linea di aiuto e consulenza della Federazione Alzheimer Italia che offre consigli pratici ai familiari dei malati per aiutarli nell’assistenza quotidiana. Per sostenerla fino al prossimo 5 febbraio sarà attivo il numero solidale.
17 GEN - Fino al 5 febbraio con un sms o una chiamata da rete fissa al 45526 è possibile sostenere Pronto Alzheimer, la linea telefonica della Federazione Alzheimer Italia che offre un servizio di orientamento, assistenza e sostegno ai familiari dei malati. Solo nel 2016, si contano 4.961 richieste di aiuto giunte a Pronto Alzheimer. E nel complesso dei 23 anni di vita della linea telefonica, le chiamate arrivate da tutta Italia e a cui è stata data una risposta, un consiglio, un’indicazione sono oltre 145.000.
“Diventato ormai un punto di riferimento nazionale sia per i familiari dei malati sia per le figure professionali che si occupano della malattia – ricorda la Federazione - il servizio risponde al numero 02-809767, a cui è possibile richiedere informazioni sulla malattia di Alzheimer e consigli di terapia occupazionale per facilitare l’assistenza e la gestione del malato in ogni momento della vita quotidiana; aiuto psicologico, consulenze legali, previdenziali e sociali; indicazioni sulle strutture sanitarie e sociali presenti sul territorio e invio di materiale illustrativo e informativo”.
La linea è attiva dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 (negli altri orari e durante il fine settimana risponde una segreteria telefonica) ed è gestita da una struttura dedicata composta da 2 persone affiancate da volontari.
“Noi della Federazione Alzheimer Italia operiamo da sempre mettendo al primo posto la dignità e la qualità di vita della persona malata e dei suoi familiari - commenta
Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia - Per questo sono fondamentali servizi come Pronto Alzheimer, che rispondono a necessità non solo mediche, ma anche di relazione, solidarietà e inclusione, facendo sentire i familiari meno soli”.
17 gennaio 2017
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