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Il paziente come punto di convergenza tra pubblico e imprese per migliorare Ssn


La centralità del paziente è il punto di convergenza tra istituzioni e imprese da cui possono nascere alleanze per innovare e migliorare il Ssn. Questo è quanto è emerso dalla tavola rotonda a porte chiuse promossa da Quintiles, società leader mondiale nei servizi per le aziende farmaceutiche e biotecnologiche, in collaborazione con il Sole 24 Ore Sanità.

21 GIU - La tavola rotonda ha visto la presenza del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, dell’Assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani, del Presidente di Farmindustria Sergio Dompé, del Sottosegretario al Ministero della Salute Francesca Martini, del segretario generale nazionale della Fimmg Giacomo Milillo, del presidente di Federsanità Anci Angelo Lino Del Favero e di Filippo Palumbo, capo dipartimento della Qualità al ministero della Salute.
“Tra gli interessi comuni tra le istituzioni ed il mondo delle aziende, il più importante è l'obiettivo di fare della sanità italiana un sistema sempre più di eccellenza: un valore che paga, anche prospetticamente, perché genera effetti positivi sulla salute dei pazienti garantendo, allo stesso tempo, la sostenibilità del sistema” - ha affermato il Ministro Fazio che, nell'analizzare i possibili ambiti di collaborazione alla luce del nuovo Piano Sanitario, ha citato l’importanza di garantire l'uniformità d’accesso del farmaco in tutte le Regioni, menzionando in proposito il recente accordo Stato-Regioni. Fazio, inoltre, ha ricordato la disponibilità del Governo a collaborare con l'industria del farmaco per favorire ricerca e innovazione testimoniata dal Ddl sulla ricerca clinica dal Consiglio dei Ministri e che ha l’obiettivo di snellire procedure e accorciare le tempistiche. Infine, il Ministro della Salute ha sottolineato il valore dei network di collaborazione basati sulle best practice e che tengano conto della territorializzazione.
 
Sull’eccellenza del sistema, sia sotto il profilo assistenziale sia sotto quello dell’innovazione tecnologica e terapeutica, ha insistito anche il sottosegretario Francesca Martini, che ha indicato nella profonda sperequazione tra Regioni in termini di qualità assistenziale, organizzazione e capacità di gestione delle risorse economiche uno dei maggiori ostacoli sulla strada della competitività e dell'attrattività dell'offerta delle strutture sanitarie.
Giacomo Milillo, segretario della Fimmg, mettendo in rilievo gli ostacoli all'applicazione del piano sanitario, ha sottolineato la necessità di redistribuire le risorse dando priorità all'assistenza primaria e alla gestione delle cronicità. Milillo, inoltre, ha parlato della necessità di creare gruppi di medici di medicina generale con età e competenze differenziate che, allo stesso tempo, siano supportati da infermieri e altre figure professionali quali l’assistente di studio medico.
A supporto di questa opzione si è schierato anche Angelo Lino Del Favero (Federsanità ANCI) che ha sottolineato come le cure domiciliari e l’empowerment del paziente, insieme agli aspetti organizzativi, siano leve d’efficienza. Il maggior coinvolgimento attivo di pazienti e familiari nel processo di cura, infatti, produce benefici sulla salute del cittadino e genera indubbi risparmi: il costo dell’assistenza domiciliare ammonta a 60 Euro al giorno, contro gli 800 giornalieri di un ricovero e i 150 euro al giorno per le RSA (residenze sanitarie assistenziali).
“L’alleanza tra sanità pubblica e industria è una soluzione percorribile che può portare a ottimi risultati sia in termini quantitativi sia qualitativi” ha affermato Filippo Palumbo (ministero della Salute). “Il sistema sanitario è un universo a parte, dove una maggiore spesa sanitaria non è sinonimo di maggiore qualità del servizio, anzi, spesso le regioni che spendono di più sono quelle in cui le performance sono peggiori, senza contare che non resta alcun margine per fare innovazione.”
L’assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani ha sottolineato l’importanza di investire in formazione, una delle leve di efficienza del sistema sanitario lombardo insieme alla programmazione e allo sviluppo.
I progetti di alleanza con il mondo dell’impresa vedono la Lombardia all’avanguardia in ambito nazionale. “Che il Sistema sanitario sia non solo un costo, ma anche leva e vettore di risorse e sviluppo tecnologico è confermato dai risultati ottenuti dalla Regione Lombardia,” spiega Bresciani. “La piattaforma di sviluppo tecnologico formata dall’alleanza di sussidiarietà orizzontale del sistema sanitario lombardo ha portato all'attivazione di 43 progetti totalmente finanziati dall'industria e finalizzati ai suoi target di mercato; di questi, 39 sono già in attuazione.”
 
“Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è tra i migliori al mondo per rapporto accessibilità/prezzo/prestazione – ha affermato Sergio Dompé, Presidente di Farmindustria – e ne vanno quindi valorizzate le molte eccellenze esistenti. Best practice che nascono in rete grazie a partnership virtuose fra pubblico e privato. Non mancano però alcuni elementi di criticità: diseconomie e inefficienze su cui è necessario intervenire con regole, in ogni settore della Sanità, snelle e veloci e con incentivi selettivi e verificabili.
Proprio come è avvenuto qualche giorno fa con l’approvazione in Consiglio dei Ministri degli incentivi per la Ricerca attraverso nuovi meccanismi di credito d’imposta. Una misura che potrà consentire alle imprese del farmaco di confermare gli investimenti realizzati nel Paese e rendere più competitivo il settore a livello internazionale.”
A chiusura dei lavori, Leonardo Zanardi, Amministratore Delegato di Quintiles Italia, ha messo a confronto la situazione italiana con le numerose esperienze di collaborazione pubblico/privato maturate dall'Azienda nel Regno Unito e negli USA, indicando come priorità la necessità di rimuovere l'eccesso di “complessità del sistema” esistente nel nostro Paese. “Il progetto di health management riguardante l’educazione dei pazienti diabetici da parte di  personale infermieristico altamente specializzato che abbiamo realizzato con l'ospedale San Filippo Neri è stato un notevole successo,” ha detto Zanardi. “Questo dimostra che mettere al centro il paziente rende possibile far convergere gli interessi delle istituzioni e delle aziende. Da un lato, infatti, si abbattono drasticamente i costi a carico del servizio sanitario, dall'altro si consente l'ottimizzazione nell'uso del farmaco e una migliore aderenza terapeutica”.

21 giugno 2011
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