8 marzo. Violenza sessuale. MSF: "Una donna su tre ne ha subito una qualche forma"
La violenza sessuale è un’esperienza traumatica, che comporta conseguenze a breve e lungo termine per la salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva delle vittime e colpisce la loro capacità di essere membri attivi della società. Le équipe di MSF hanno curato oltre 11.000 vittime in 91 progetti e 29 paesi nel solo 2014. La maggioranza aveva meno di 18 anni.
08 MAR - Una donna su tre, a livello globale, ha subito una qualche forma di violenza sessuale. Ma è solo una media che non rende la gravità della realtà. La violenza sessuale è un’esperienza traumatica, che comporta conseguenze a breve e lungo termine per la salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva delle vittime e colpisce la loro capacità di essere membri attivi della società. A parere di Medici Senza Frontiere (MSF), coinvolge tutti i paesi e le classi sociali, ma aumenta in contesti di povertà, conflitti, migrazioni e catastrofi naturali. Le vittime sono soprattutto giovani donne. Per tutti questi motivi la violenza sessuale è anche una questione di salute pubblica, sociale e diritti umani.
Medici Senza Frontiere (MSF), che rivolge un’attenzione sempre maggiore alla violenza sessuale nell’ambito della propria attività medico-umanitaria, dedica la Giornata internazionale della Donna alle sfide mediche e psicologiche che le vittime devono affrontare e agli sforzi in atto per superare le barriere che ostacolano le cure. La violenza sessuale esiste in tutti i contesti in cui lavora MSF. Le équipe di MSF hanno curato oltre 11.000 vittime in 91 progetti e 29 paesi nel solo 2014. Oltre il 90% erano donne e ragazze. Più dei due terzi proveniva da tre Paesi (Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Zimbabwe) e la maggioranza aveva meno di 18 anni.
"In moltissimi dei contesti in cui lavoriamo - dichiara
Laura Pasquero, esperta di violenza sessuale per MSF - le violenze sessuali sono all’ordine del giorno, ma le vittime restano spesso invisibili e senza accesso alle cure. Ogni vittima ha una storia unica, è un individuo, una donna, un bambino la cui vita viene stravolta da un atto di violenza, spesso per mano di un famigliare. Le conseguenze sulla salute e sulla psiche sono immense: lesioni fisiche, infezioni sessualmente trasmissibili come l'HIV, gravidanze indesiderate, rischio di aborti e complicazioni in gravidanza, traumi indelebili. La maggior parte delle vittime ha timore di parlare e non cerca aiuto, molte non sanno dell'impatto medico della violenza, ma il silenzio uccide. Come Medici Senza Frontiere portiamo alle comunità cure mediche e ascolto, e cerchiamo di fare nostra la loro voce per chiedere ai governi un accesso più ampio alle cure per tutte le vittime di violenza".
Alle vittime di violenza sessuale MSF offre cure mediche e psicologiche confidenziali per alleviare la loro sofferenza e sostenere il recupero individuale e sociale. Le attività di sensibilizzazione sono fondamentali per far conoscere i servizi offerti e rompere la diffidenza. Ma servono mezzi concreti per consentire alle vittime di accedere alle cure. MSF si sta impegnando per inserire l’assistenza alle vittime di abusi in tutti i progetti per la salute delle donne, in particolare durante le emergenze. Forma infermieri nelle strutture sanitarie più piccole perché possano offrire cure in prima linea. Svolge attività di advocacy presso leader laici e religiosi delle comunità, ministeri della salute, autorità nazionali e organizzazioni umanitarie. MSF ha individuato lacune significative nei servizi di protezione in molti dei paesi in cui opera e chiede di affrontare la questione con urgenza.
Lorenzo Proia
08 marzo 2016
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