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Caldo FederAnziani: “Ospedali in tilt per accessi over 65. Crescono malori e morti tra anziani”


Il presidente Messina ribadisce l’allarme e chiede “un più incisivo intervento da parte delle istituzioni per monitorare le condizioni degli anziani rimasti soli in questi giorni di alte temperature e una particolare attenzione da parte della protezione civile, che moltiplichi i punti di distribuzione acqua per quanto possibile”.

21 LUG - “Non si arresta l’ondata di accessi ai pronto soccorso di tutta Italia da parte degli anziani per via delle principali patologie caldo-correlate, dall’ipotensione ai colpi di calore, e crescono i dati sugli over 65 che hanno perso la vita proprio a causa del caldo record come aggravante di patologie esistenti”. È quanto sostiene in una nota il presidente di Federanziani Senior Italia, Roberto Messina.
 
E  la Federazione per far fronte all’allarme chiede “un più incisivo intervento da parte delle istituzioni per monitorare le condizioni degli anziani rimasti soli in questi giorni di alte temperature e una particolare attenzione da parte della protezione civile, che moltiplichi i punti di distribuzione acqua per quanto possibile”.

 “Quando le temperature sono particolarmente elevate – ha detto Messina - occorre condividere sempre con il proprio medico di medicina generale la decisione di aumentare o diminuire le dosi dei farmaci che si stanno assumendo. In ogni caso è vietato il fai-da-te con i medicinali; dato che per mantenere in asse le patologie croniche occorre un mix di farmaci, togliendone uno si può squilibrare il proprio corpo. In via preventiva si consiglia di non uscire negli orari del gran caldo, cioè dalle 12 alle 17 e bisogna ricordare di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno.”

“Nella fascia over 65 le categorie più a rischio sono gli anziani che non hanno una rete familiare che può dare una mano; - ha aggiunto Messina - i centri anziani sono un punto di aggregazione ma non tutti li frequentano, soprattutto le molte persone anziane sole e colpite da depressione, che proprio per la loro patologia non escono di casa. Per loro chiediamo alle istituzioni una maggior sorveglianza in modo da potersi accertare che si stiano idratando adeguatamente e che abbiano cibo in casa. Tra breve, inoltre, nelle grandi città arriverà la chiusura dei negozi e gli anziani dovranno camminare di più per approvvigionarsi dei beni di prima necessità; anche per questo occorrerebbe distribuire più acqua, perché vediamo ormai ogni giorno anziani o turisti svenire proprio per la disidratazione”.

21 luglio 2015
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