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Stamina. Mantovani: “Indispensabile decreto del governo che blocchi infusioni”


In attesa che il nuovo Comitato scientifico si esprima sul metodo Stamina, l’assessore Mantovani chiede un decreto che sospenda le infusioni in corso. Il provvedimento è necessario “davanti al corto circuito che si è creato, con una parte della magistratura che parla di pericolosità e un'altra parte di giudici che impongono di proseguire con i trattamenti”.

12 GIU - Mario Mantovani, assessore alla salute della regione Lombardia, rivolge un appello al governo e alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin, affinché l’esecutivo faccia un decreto che in via cautelativa sospenda le infusioni Stamina in corso. Un atto che, spiega l'assessore, "una volta approvato dal Cdm sarebbe subito operativo.
 
Secondo Mantovani – che questa mattina si è recato agli Spedali Civili di Brescia dove ha incontrato i vertici della struttura, alcuni dei quali indagati dalla procura di Torino e ai quali ha espresso solidarietà e sostegno – il decreto potrebbe essere fatto già nel prossimo Consiglio dei ministri. In questo modo ci sarebbe tempo fino alla conversione di prendere atto delle valutazioni degli esperti. “Invochiamo l'intervento degli organi dello Stato. La Regione non ha potestà legislativa in questo campo”.
 
“In attesa che il comitato si esprima – ha riferito Mantovani – è necessario questo provvedimento in via cautelativa”. Il provvedimento per l’assessore si è reso necessario in quanto si sta creando un “corto circuito” per cui c’è “una parte della magistratura che indaga se si fanno le infusioni e parla di pericolosità e un'altra parte di giudici che impongono di proseguire con i trattamenti”.
 
Mantovani ricordando gli appelli inviati in questi mesi al presidente della Repubblica, che ha trasferito la questione al Csm e al ministero della Giustizia, ma anche i contatti avuti con il ministro Lorenzin, fa notare che “ad oggi le risposte che abbiamo richiesto non sono arrivate. È stato avviato il lavoro del Comitato, ma passerà ancora tempo prima che si esprima. E intanto la lentezza della burocrazia dello Stato non ci aiuta in un momento in cui c'è bisogno di decisioni. Mentre siamo preoccupati del fatto che la simultanea corrente alternata” della giustizia “ingeneri forti tensioni per i pazienti che sono l'oggetto prioritario delle nostre attenzioni e metta in difficoltà i medici. Finalmente dalla Cassazione arriva un segnale importante, si stanno muovendo gli organi preposti a trovare una soluzione, mi auguro arrivino al più presto i chiarimenti del caso”. 

12 giugno 2014
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