Nas sequestrano 40.000 capsule di simil-viagra spacciato per integratore alimentare
Le perquisizioni dei Nas in un’azienda dell’area di Parma hanno portato al sequestro di migliaia di confezioni di prodotti illegali. Individuati due rivenditori all’ingrosso attraverso i quali erano state inserite nella rete distributiva nazionale circa 40.000 capsule di integratori per un valore commerciale di 400 mila euro. Le capsule contenevano una “massiccia” presenza di Sildenafil e altre sostanze farmaceutiche contraffatte.
03 DIC - Nas in azione a Parma. Un’ispezione presso una stazione di servizio ha portato all’individuazione di integratori alimentari in capsule venduti con un nome di fantasia - “composto da un numero ed una parola inglese che richiamava la funzione performante del prodotto”, spiegano i Nas in un comunicato - all’interno di un distributore automatico di alimenti.
Le analisi eseguite sui campioni hanno evidenziato la “massiccia” presenza di Sildenafil (“usato nei medicinali per la cura delle disfunzioni erettili, vendibile solo in farmacia e dietro prescrizione medica, poiché può comportare ictus, infarto miocardico, disfunzioni epatiche, aumento della pressione”). Inoltre, spiegano i Nas, nelle capsule sono state rinvenute altre sostanze farmaceutiche contraffatte, che per l’alto dosaggio e gli ignoti effetti collaterali costituivano una minaccia per la salute degli ignari assuntori.
Il prodotto di provenienza asiatica e venduto anche on line risultava importato da un’azienda di una provincia lombarda. Le perquisizioni presso la sede dell’importatore e di un rappresentante del parmense hanno portato al sequestro di migliaia di confezioni di prodotti illegali (tra cui un ulteriore integratore contenente gli stessi farmaci) e all’individuazione di 2 rivenditori all’ingrosso, nei cui confronti dei quali sono scattati altri cospicui sequestri.
Sottratte alla rete distributiva circa 40.000 capsule di integratori per un valore commerciale di 400 mila euro e oscurato il sito on line che, spiega la nota dei Nas, “non solo pubblicizzava e offriva i prodotti, ma riportava studi clinici sulla bontà degli effetti terapeutici, condotti presso un non meglio precisato ospedale cinese, basato su un campione di 400 individui”.
03 dicembre 2010
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