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Caso Zamboni. Malati di sclerosi multipla chiedono incontro a Fazio


Inserire nei Lea la diagnosi e il trattamento della CCSVI, individuare una serie di Centri vascolari da formare alla diagnosi e alla cura di questa patologia, avviare un centro di eccellenza per la ricerca e l’assistenza sulle malattie del SNC causate da patologie venose croniche. Sono queste le richieste avanzate dall’associazione malati Ccsvi-Sm in una lettera aperta al ministro Fazio nella quale viene rinnovata la richiesta di un incontro.
 

10 NOV - L’asocciazione malati di sclerosi multipla Ccsvi-Sm, rinnova la richiesta di un urgente incontro con il ministro della Salute Ferruccio Fazio, scrivendo una lettera aperta per avanzare le proprie richieste. La lettera dell’associazione segue la circolare ministeriale inviata agli assessori alla Sanità regionali in merito alla questione Ccsvi e sclerosi, a seguito della speranza accesa nei pazienti dall’ipotesi che la patologia possa essere associata ad un insufficienza venosa cerebro-spinale cronica, come teorizzato da Paolo Zamboni, direttore del Centro di malattie vascolari dell’università di Ferrara. Secondo la sua teoria, la patologia sarebbe trattabile attraverso un intervento di angioplastica con palloncino per disostruire la vena occlusa. Nella lettera l’associazione richiede che proprio questa diagnosi e trattamento siano inseriti nei Livelli essenziali di assistenza, con la validazione di un apposito codice identificativo che permetta la tracciabilità dei dati. Si richiede inoltre l’avvio di un centro di eccellenza per la ricerca e l'assistenza per le malattie del sistema nervoso centrale causate da patologie venose croniche. Infine, l’associazione ha sottolineato "con stupore" come Fazio abbia presentato lo studio sperimentale Fism (Fondazione italiana sclerosi multipla) diagnostico, come l'unico esistente, senza fare cenno alla sperimentazione sia diagnostica che terapeutica che sta per iniziare in Emilia Romagna sotto la direzione proprio del prof. Zamboni.
 
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10 novembre 2010
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