Dal 14 ottobre parte “Viva”, la settimana per la rianimazione cardiopolmonare
Sessantamila persone sono soggette ogni anno ad arresto cardiaco. E sette volte su dieci c’è qualcuno presente che, se addestrato, potrebbe essere d’aiuto e salvare anche una vita. Una settimana di incontri in tutta Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni.
13 OTT - Sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Senato, Camera e Presidenza del Consiglio dei Ministri si svolge dal 14 al 20 ottobre 2013 "Viva! La settimana per la rianimazione cardiopolmonare".
L’evento rivolto sia ad organismi pubblici che privati, diffonde la cultura sanitaria sulla rianimazione cardiopolmonare, promuovendo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle possibilità di intervento nelle situazioni di emergenza.
L’attività di sensibilizzazione avviene attraverso la “Campagna informativa VIVA 2013”, che prevede durante tutta la settimana una vasta gamma di eventi volti a informare le diverse fasce della popolazione circa la rilevanza dell’arresto cardiaco improvviso, l’importanza di allertare correttamente i soccorsi e di conoscere e saper eseguire le semplici manovre di soccorso; si tratta di manovre che qualunque cittadino è in grado di attuare e che possono salvare la vita di coloro che sono colpiti da arresto cardiaco.
I contenuti della campagna e le iniziative di divulgazione si sviluppano attraverso i media, il web e i social network e si articolano in incontri e manifestazioni pubbliche con la partecipazione di operatori sanitari e di volontari del settore, in momenti informativi previsti nel mondo della scuola, del lavoro, dello sport, del tempo libero e, più genericamente, della vita collettiva.
L'obiettivo finale della Campagna è la salvaguardia della salute dei cittadini e la riduzione delle morti per arresto cardiaco improvviso, obiettivo che si può realizzare soltanto con l’impegno congiunto del Servizio sanitario nazionale, nei suoi livelli nazionale e regionale.
L'Istituzione della "Settimana di sensibilizzazione dedicata all’arresto cardiaco" attua la Dichiarazione europea del 14 giugno 2012, che invita alla realizzazione di questa attività tutti gli Stati Membri.
Le percentuali di sopravvivenza nei pazienti vittime di
arresto cardiaco extra-ospedaliero in Italia e in Europa sono molto basse.
Meno del 20 per cento delle vittime di arresto cardiaco sopravvive alla dimissione dall'ospedale, nonostante in molti casi siano testimoniati da cittadini presenti durante l’evento. Dobbiamo cercare di migliorare la percentuale di sopravvivenza poiché sappiamo che la maggior parte dei cittadini italiani non sa come fare la
rianimazione cardiopolmonare (RCP).
La ricerca internazionale dimostra come le persone hanno maggiori probabilità di iniziare la RCP se devono eseguire solo compressioni toraciche su una vittima di arresto cardiaco anche se la RCP con ventilazioni di soccorso rimane il gold standard.
Se il testimone di un arresto cardiaco è una persona inesperta che non ha ricevuto una formazione adeguata oppure è incerta su come eseguire la RCP con ventilazioni e compressioni toraciche, la rianimazione con solo compressioni toraciche potrebbe migliorare le percentuali di sopravvivenza.
Se, invece, il testimone di un arresto cardiaco è una persona addestrata e sicura nell’eseguire le manovre di RCP con ventilazione e compressioni toraciche queste devono essere erogate secondo le linee guida internazionali con un rapporto di compressioni:ventilazioni 30:2.
Guarda qui il calendario degli eventi.
13 ottobre 2013
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