Fumo. Anp: "Bene il divieto nelle scuole ma più finanziamenti per la prevenzione"
Per l'associazione non sono sufficienti i soli proventi delle multe, ma si dovrebbe destinare alla prevenzione una quota delle accise. Soddisfazione per il decreto che ha recepito quelle norme contenute nel Ddl Lorenzin che focalizzavano l’attenzione sulla scuola, vietando il fumo anche nelle aree all'aperto.
11 SET - Plauso di Anp per il
decreto che ha recepito le disposizioni contenute nel disegno di legge Lorenzin in materia di divieti di fumo negli ambienti chiusi e aperti, di pertinenza delle scuole di ogni ordine e grado. Il divieto di fumare anche nei cortili, nei parcheggi, negli impianti sportivi di pertinenza delle scuole è una misura che da anni si attendeva e per la quale Anp e le Associazioni delle persone con malattie respiratorie e allergiche Federasma Onlus e l’Associazione italiana pazienti Bpco, che di recente hanno dato vita alla Consulta Nazionale sul Tabagismo, presidente l'ex ministro della salute Girolamo Sirchia, si battono da anni.
Quanto alle sanzioni pecuniarie irrogate per le violazioni destinate al finanziamento di interventi di prevenzione del tabagismo, Anp auspica che il fondo nazionale destinato alla prevenzione sia adeguato alle necessità di efficienza e di efficacia di tali campagne. Il fondo costituito dalle sole sanzioni, come sottolineato dall'associazione, esiste da trent’anni e raccoglie somme esigue.
"Dagli anni Novanta l’Oms raccomanda di destinare una quota parte degli introiti fiscali del tabacco alla creazione di un fondo nazionale per la prevenzione del tabagismo – ha dichiarato il presidente Anp, Giacomo Mangiaracina, - come d’altro canto avviene nel Regno Unito, ed è ciò che ANP auspica si possa realizzare anche in Italia”.
In ogni caso si tratta di una iniziativa importante per la prevenzione dei danni da fumo, già vigente dal 1975 negli ambienti chiusi delle scuole, spesso violato in maniera manifesta e reiterata, persino da parte di chi tale divieto avrebbe dovuto farlo rispettare.
“Il divieto di fumare in tutte le aree di pertinenza scolastica assume comunque una valenza importante sotto più aspetti – ha proseguito Mangiaracina – come il focalizzare l’attenzione della scuola al problema del fumo attivo e passivo, e incoraggiare comportamenti emulativi virtuosi”.
“Ci auguriamo - hanno sottolineato in special modo le Associazioni dei pazienti Federasma Onlus e Bpco - che non sia una ulteriore dichiarazione di intenti e che il divieto previsto dal Decreto appena approvato, venga fatto rispettare realmente, primi fra tutti, dai dirigenti scolastici nonché dal personale docente e non docente della scuola”.
11 settembre 2013
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