Ogm. Italia ricorre a clausola di salvaguardia. Assobiotec: “Atto senza fondamento”
Il ricorso alla clausola di salvaguardia da parte dell'Italia per impedire la coltivazione del mais Ogm non piace ad Assobiotec. “Sarebbe un atto senza fondamento, sia dal punto di vista legale che da quello scientifico” afferma il presidente Alessandro Sidoli.
05 APR - Assobiotec contro la scelta italiana di ricorrere alla clausola di salvaguardia per impedire la coltivazione di mais Ogm. “Le normative europee dispongono chiaramente che la clausola di salvaguardia può essere invocata solo di fronte a nuove informazioni scientifiche che facciano supporre un rischio per la salute o per l'ambiente" spiega il presidente
Alessandro Sidoli. “Mi domando quali sarebbero queste nuove informazioni, e non vorrei che ci trovassimo di fronte all'ennesimo caso di assemblaggio confuso di vecchie e non validate asserzioni, che ancora una volta la Commissione europea smentirebbe, come puntualmente avvenuto in passato”.
“Con un tale atto - ricorda ancora il presidente di Assobiote - non si terrebbe nemmeno in conto la sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso settembre, che chiaramente condanna gli atti normativi italiani che in passato hanno impedito l'introduzione delle biotecnologie in agricoltura. Se l'Italia dovesse insistere in questo atteggiamento, ignorerebbe soprattutto le esigenze dell'agricoltura e in particolare della produzione del mais, che ne trarrebbe vantaggio in termini di produzione, di qualità e sanità del raccolto e di reddito per i coltivatori”.
“È francamente avvilente - conclude Sidoli - che il nostro Paese porti avanti una battaglia di retroguardia a vantaggio di pochi, ignorando non solo l'interesse generale dell'agricoltura, ma anche la libertà di scelta da parte degli imprenditori agricoli, che sono perfettamente in grado di valutare i vantaggi di queste tecnologie, e quindi di adottarle se rispondono alle loro esigenze”.
05 aprile 2013
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