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Prevenzione. La Siti: "Promuovere percorsi assistenziali multidisciplinari"


Nel corso della sua prima convention nazionale, la Società italiana di igiene, medicina preventiva e sociale ha ribadito che "la prevenzione e la promozione della salute sono materie multiprofessionali". E' da questo modello che bisogna ripartire per arginare gli accorpamenti e rilanciare "i dipartimenti di prevenzione".

05 APR - I dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie italiane sono passati in pochi anni da 180 a circa 140, “sulla scia di sempre più stringenti politiche di revisione della spesa che hanno prodotto anche l’accorpamento di alcune Ausl”. E’ l’allarme lanciato dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sociale (Siti) nel corso della sua prima convention nazionale, tenutasi a Bologna.

Oltre al taglio delle risorse, un altro rischio evidenziato dalla Siti è quello di svuotare i dipartimenti di prevenzione “della loro imprescindibile funzione, attribuendo le diverse competenze ad altre articolazioni dello Stato”. Secondo il presidente della società, Michele Conversano, “mai come oggi rilanciare il ruolo dei dipartimenti di prevenzione vuol dire non solo preservare le strutture che contribuiscono a proteggere la salute dei cittadini, ma significa opporsi alla dissipazione di un patrimonio di competenze, di idee e di valori imprescindibili. Il settore, da sempre sotto finanziato, è oggetto di ulteriori forti ridimensionamenti in varie regioni italiane dove – ha rimarcato Conversano - non si comprende che la prevenzione e la promozione della salute rappresentano oltre che un fattore di crescita sociale e culturale della società anche un elemento di sviluppo economico sia indirettamente in termini di eventi sanitari evitati. sia direttamente tramite gli investimenti in sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, nonché per la tutela della salute dei cittadini”.

I promotori della convention hanno poi evidenziato i punti salienti su cui concentrare l’attenzione. “Innanzitutto – ha spiegato Fausto Francia, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna - che la prevenzione e la promozione della salute sono materie multidimensionali, interdisciplinari e multiprofessionali che trovano nel dipartimento, così come previsto dalla legge, la modalità operativa ed istituzionale ideali. In secondo luogo, i tentavi in atto di smontarne le varie componenti facendole afferire ad altri livelli statali costituiscono un elemento di forte indebolimento delle tutele e dei diritti per la salute dei cittadini”.

E’ quindi sulla base di questi elementi che la Siti chiede una maggiore integrazione tra le varie discipline della prevenzione e della sicurezza tramite l’adozione di percorsi assistenziali trasversali focalizzati sulla presa in carico globale dei problemi sanitari delle comunità locali. “Occorrerebbe quindi – ha concluso Francia - perseguire sempre più nuove modalità di lavoro costruite sull’analisi epidemiologica dei problemi di salute, sull’appropriatezza degli interventi basati sulle evidenze scientifiche, sulla categorizzazione e la comunicazione del rischio, nonché sulla partecipazione dei cittadini”.
 

05 aprile 2013
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