Fondazione Maugeri. Non gli era stato applicato il contratto nazionale. Risarciti 18 medici
A più di cinque anni dalla presentazione dell’azione legale il Tribunale di Brescia si è pronunciato a favore di alcuni sanitari della struttura di Pavia iscritti al sindacato Umi. Il risarcimento ammonta a circa 1,6 milioni di euro.
11 MAR - “Si è trattato di un grande risultato, conquistato grazie alla perseveranza dei colleghi, che non hanno preceduto a pressioni e lusinghe. Il sindacato ha dato loro il sostegno necessario durante l'intera vicenda, che è durata per oltre 5 anni”. Così
Francesco Falsetti, presidente UMI - Unione Medici Italiani, commenta la sentenza recentemente pubblicata, in base alla quale il Tribunale di Brescia condanna la Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia a pagare la somma complessiva di circa 1,6 milioni di euro a 18 medici, tutti iscritti UMI.
Il caso.
Ma cos'era successo? Tutti i medici ricorrenti erano dipendenti presso l'Istituto Scientifico di Riabilitazione di Lumezzane (Bs) di proprietà della Fondazione “Salvatore Maugeri”, come dirigenti medici o sanitari. Il regolamento generale della Fondazione prevedeva che il personale godesse dello stesso trattamento giuridico ed economico dei dipendenti del servizio sanitario nazionale. Ora, mentre in altri centri gestiti dalla Fondazione era stato recepito il CCNL della Sanità Pubblica nella parte ritenuta applicabile dalle parti sociali, questo non era successo a Lumezzane in cui solo una parte dei dipendenti aveva sottoscritto accordi individuali. I medici ricorrenti si erano rifiutati e, in ragione della loro appartenenza sindacale, avevano chiesto il rispetto integrale del CCNL, intentando causa contro la Fondazione nel febbraio 2008.
I medici hanno vinto la prima battaglia nel 2010, quando il Tribunale di Brescia aveva sentenziato nel merito l'obbligo di applicazione del CCNL Dirigenza Medica-Veterinaria e Dirigenza Sanitaria nella struttura sanitaria. Per la definizione della somma da risarcire si è dovuto attendere un altro paio di anni, il tempo necessario per permettere alla CTU contabile di quantificare le somme da risarcire ai singoli medici, dopo aver accertato la sussistenza di notevoli differenze tra le retribuzioni percepite dai ricorrenti (in alcuni casi addirittura risalenti al 2001) e quelle che sarebbero loro spettate se la fondazione avesse effettivamente applicato il CCNL. La Sentenza, che distribuisce tra i vari medici un “tesoretto” da 1,6 milioni di euro, è finalmente arrivata nel dicembre 2012. “E' una conclusione che ci rende particolarmente soddisfatti - conclude il dottor Falsetti – anche per l'impatto che ci aspettiamo possa avere nella gestione dei rapporti di lavoro con le strutture private”.
11 marzo 2013
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