Stop Opg: "Niente proroga alla loro chiusura e si investa sui Dsm"
Stefano Cecconi, portavoce nazionale del comitato, torna sulle questioni sollevate ieri dalla Sip che chiedeva una proroga della chiusura prevista per il prossimo 31 marzo. "I fondi per le'assistenza ci sono ci sono ma devono potenziati i Dipartimenti di salute mentale, senza riaprire mini manicomi".
15 FEB - Il processo di superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari “è in alto mare e si profila il rischio che abbiamo già denunciato: proroga de facto degli Opg o pericolose soluzioni improvvisate”. L’alternativa invece c’è e consiste “nell’utilizzo dei fondi a disposizione per potenziare i Dipartimenti di salute mentale che – se adeguatamente attrezzati – costituirebbero il luogo ideale per assistere i malati”. E’ quanto sostiene Stefano Cecconi, portavoce nazionale del comitato ‘Stop Opg’, anche alla luce da quanto emerso ieri nel convegno organizzato dalla Società italiana di Psichiatria.
“Tutta l’attenzione è ora rivolta alle nuove strutture speciali, cioè i mini Opg regionali, anziché alle persone e ai percorsi di dismissione – attacca Cecconi – In questi luoghi, per come sono stati concepiti, si effettueranno soltanto funzioni di custodia. In sostanza si stanno aprendo nuovi manicomi”. Secondo Cecconi, invece, ai pazienti va offerto un ampio ventaglio di possibilità, in modo da poter intervenire in base alle esigenze specifiche di ogni individuo. Ed è per questo che “sollecitiamo Governo e Regioni a organizzare, tramite i Dipartimenti di salute mentale, l’assistenza alternativa all’internamento con le dimissioni e, dove servisse, in piccole strutture, non in quelle che si stanno progettando, che riproducono la logica manicomiale”.
Uno dei nodi evidenziati dal comitato riguarda proprio le dimensioni delle strutture regionali che dovrebbero sostituire gli Opg. “Alcune Regioni hanno già presentato o stanno presentando progetti per luoghi pluri-modulari che prevedono anche sessanta posti letto. Altro che transito verso le dimissioni, si stanno ricreando i manicomi e – conclude – sarebbe una beffa terribile”.
Per ribadire questi temi e proseguire la propria campagna, il comitato ha organizzato un incontro presso la sede della Cgil nazionale per il prossimo 5 marzo.
15 febbraio 2013
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