Gaza, raid all’ospedale Kamal Adwan. Oms: “Persi i contatti con il personale”
Accedere agli ospedali in tutta Gaza “sta diventando incredibilmente più difficile ed espone il nostro personale a pericoli inutili”, spiega il Direttore generale dell‘Oms, invocando il cessate il fuoco. Dall’Unicef un altro dato drammatico: “I bambini evacuati per motivi medici da Gaza sono meno di uno al giorno. A queto ritmo servirebbero oltre 7 anni per evacuare i 2.500 bambini che hanno bisogno di cure mediche urgenti”.
25 OTT - Anche oggi notizie drammatiche da Gaza. L’Oms fa sapere che da quando questa mattina sono arrivate segnalazioni di un raid israeliano all'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, “abbiamo perso i contatti con il personale lì presente”. Uno sviluppo della situazione “profondamente inquietante, dato il numero di pazienti assistiti e di persone che vi si sono rifugiate”, commenta su Facebook il Direttore Generale dell’Oms,
Tedros Adhanom Ghebreyesus .Ieri sera tardi, spiega Tedros, “l’Oms e i suoi partner erano riusciti a raggiungere l'ospedale Kamal Adwan, in mezzo alle ostilità in corso nelle vicinanze, e avevano trasferito 23 pazienti e 26 operatori sanitari all'ospedale Al-Shifa. Il team ha anche consegnato 180 unità di sangue, traumatologia, forniture chirurgiche e medicinali per oltre 5000 pazienti”.
L'ospedale Kamal Adwan, riferisce ancora il Direttore generale dell’Oms, “è traboccante di quasi 200 pazienti, un flusso costante di casi con traumi orribili. È anche pieno di centinaia di persone in cerca di rifugio”. Accedere agli ospedali in tutta Gaza “sta diventando incredibilmente più difficile ed espone il nostro personale a pericoli inutili”, dice Tedros, che lancia un nuovo appello al cessate il fuoco immediato e alla protezione di ospedali, pazienti, operatori sanitari e operatori umanitari. “Tutti a Gaza hanno bisogno di pace”.
Dall’Unicef arriva, intanto un altro dato grammatico: “I bambini evacuati per motivi medici da Gaza sono meno di uno al giorno. Se questo ritmo letalmente lento dovesse continuare, ci vorrebbero più di sette anni per evacuare i 2.500 bambini che hanno bisogno di cure mediche urgenti”.
In pratica, dice l’Unicef, “i bambini di Gaza stanno morendo - non solo a causa delle bombe, dei proiettili e delle granate che li colpiscono - ma perché, anche quando “accadono i miracoli”, anche quando le bombe esplodono e le case crollano e le vittime aumentano, ma i bambini sopravvivono, viene loro impedito di lasciare Gaza per ricevere le cure urgenti che salverebbero le loro vite”.
Quest’anno, dal 1 gennaio al 7 maggio, in media 296 bambini sono stati evacuati per motivi medici ogni mese. Da quando il valico di Rafah è stato chiuso il 7 maggio a causa dell’offensiva di terra, il numero di bambini evacuati per motivi medici è crollato a solo 22 al mese. Solo a 127 bambini – molti dei quali soffrivano di traumi alla testa, amputazioni, ustioni, cancro e malnutrizione acuta – è stato consentito di andarsene da quando Rafah è stato chiuso. “Una delle tante tragedie di Gaza è che le cifre spaventose non sono riuscite a smuovere chi ha il potere di agire”, dichiara
James Elder, portavoce Unicef.
Non si sa quanti bambini siano stati respinti per l'evacuazione medica. “Il COGAT di Israele, che controlla i punti di ingresso e di uscita da Gaza, fornisce solo l'elenco dei pazienti approvati – spiega Elder -. Lo status degli altri non è condiviso. Quando un paziente viene respinto, non si può fare nulla. Intrappolati nella morsa di una burocrazia indifferente, il dolore dei bambini è brutalmente aggravato”. Non si tratta di un problema logistico, chiarisce: “Abbiamo la capacità di trasportare in sicurezza questi bambini fuori da Gaza. Non è un problema di capacità - in effetti, solo pochi mesi fa stavamo evacuando un numero maggiore di bambini. È semplicemente un problema che viene completamente ignorato”.
25 ottobre 2024
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