“Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento senza precedenti della richiesta di supporto psicologico da parte dei cittadini. La pandemia, i cambiamenti socioeconomici e le crescenti pressioni della vita quotidiana hanno reso evidente quanto la salute della psiche sia centrale per il benessere individuale e collettivo. Nonostante ciò, la risposta del governo a questo grido di aiuto è stata finora largamente insufficiente, con politiche frammentarie e risorse inadeguate che non rispondono alla reale gravità della situazione. Il bonus psicologico ha dimostrato di essere utile, ma non basta. È fondamentale dunque, oggi più che mai, rafforzare il sistema di supporto pubblico, attraverso l’introduzione di figure chiave come ad esempio lo psicologo di base e quello scolastico. La scuola e la medicina di famiglia devono essere il primo filtro di prevenzione e promozione delle risorse psicologhe”. Lo ha detto David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, in apertura del convegno “Ritrovare l’umano” in corso a Roma, organizzato dal Cnop in vista della Giornata nazionale della psicologia.
“I dati ci dicono che una persona su due si rivolge al proprio medico di famiglia per problemi psicologici legati ad eventi e situazioni della vita o alla salute fisica. Tuttavia - prosegue il presidente del Cnop - il medico e pediatra di base, pur essendo un punto di riferimento essenziale, non ha sempre le competenze specifiche per rispondere adeguatamente a tali bisogni. Ecco perché è urgente integrare la figura dello psicologo di base all’interno delle cure primarie, offrendo un primo livello di aiuto psicologico accessibile a tutti. Se oltre ai servizi specialistici per la salute mentale non abbiamo una rete di primo livello che faccia filtro, non saremo in grado di affrontare in modo sostenibile l’onda crescente del disagio, perché i problemi non intercettati si trasformano in malattie, che comportano costi ben più gravi in termini umani, sociali e sanitari”. Secondo Lazzari, "investire nella salute psicologica non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche di sostenibilità economica. Il nostro Progetto PsyCare, che ha monitorato il guadagno di salute ed economico del bonus psicologico, ci ha mostrato che per ogni euro speso per il bonus il Paese ha risparmiato 12 euro. Questo risparmio deriva dal fatto che un intervento tempestivo riduce la necessità di cure più costose e complesse, come i ricoveri ospedalieri, il ricorso a terapie farmacologiche prolungate e le assenze dal lavoro. Dati che confermano quanto sia strategico investire nella salute psicologica anche per aumentare la produttività del Paese. L’introduzione dello psicologo di base rappresenta quindi una misura necessaria, non solo per migliorare la qualità della vita delle persone, ma anche per garantire una gestione più efficiente e virtuosa della spesa pubblica. È il momento di agire, mettendo la salute mentale al centro delle politiche sanitarie del nostro Paese”, conclude.