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Dengue. Vaia: “Viaggi sicuri in Italia grazie al contributo delle compagnie aeree e navali. Tra primi in Ue a varare misure, ad oggi Aedes aegypti non c'è”


“Noi ci muoviamo in questa direzione e vogliamo continuare a farlo perché la prevenzione sia effettivamente attrice possibile del cambiamento - auspicabile in Italia - di paradigma: mai più lutti nel nostro Paese. Noi siamo pronti”

13 GIU - “Faccio un invito alle compagnie aeree e ai vettori aeroportuali affinché non prendano come vessatorie le misure anti-Dengue messe in campo dal ministero della Salute. Io ho incontrato e sto incontrando le compagnie e sto spiegando bene il senso di queste misure e di queste azioni. Capisco che possano creare indubbiamente anche qualche lavoro in più ma è teso al raggiungimento di un bene comune, al quale tutti dobbiamo tenere, cioè quella della tutela della salute pubblica. Oggi in Italia si viaggia in modo sicuro grazie proprio al contributo delle compagnie aeree e navali". Lo afferma all'Adnkronos Salute il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, facendo il punto sui controlli anti-Dengue messi in campo dal ministero con le circolari e con il monitoraggio delle disinfestazioni sui voli e sulle navi che arrivano dai paesi a rischio endemico di Dengue.

“Quindi, ci saranno dei piccoli fastidi o qualche incombenza in più, ma l'obiettivo è il grande risultato al quale tutti quanti dobbiamo essere legati. Ricordo, che durante la pandemia Covid l'aeroporto di Fiumicino è diventato lo scalo più sicuro d'Europa grazie alle misure che all'epoca mettemmo in campo e che Spallanzani suggerimmo. Tutto il sistema deve unirsi per rilanciare un messaggio di sicurezza a chi viaggia e viene in Italia attraverso gli aerei e le navi. Noi ci muoviamo in questa direzione e vogliamo continuare a farlo perché la prevenzione sia effettivamente attrice possibile del cambiamento - auspicabile in Italia - di paradigma: mai più lutti nel nostro Paese. Noi siamo pronti”, conclude.

La Dengue “non deve destare allarme” e la zanzara vettore, l'Aedes aegypti, “non è - ad oggi - presente in Italia, grazie a questo grande lavoro che abbiamo messo in campo come ministero e di cui siamo orgogliosi. Siamo tra i primi paesi in Europa ad aver varato le azioni necessarie di prevenzione anti-Dengue, che così come dice il nostro ministro, la prevenzione è centrale nell'azione di questo dicastero. E noi concretamente lo stiamo facendo".. Oggi i nuovi dati dell'Iss sui casi di Dengue in Italia, 259 contagi confermati dall'inizio dell'anno ad oggi e tutti importati. “Noi vogliamo che l'Aedes aegypti non attecchisca in Italia e che la Dengue non determini quello che ha determinato in altri paesi, tanti casi e decessi”, chiarisce Vaia.

“Tutto ciò che accade nel mondo ci riguarda. Soprattutto in un mondo globalizzato, i 7 mln e mezzo di casi di Dengue e gli oltre 3mila morti - prevalentemente in America Latina - non potevano non determinare delle azioni da parte del ministero della Salute - osserva Vaia - Quindi tra i primi in Europa e nel mondo, e infatti l'Oms Europa ci ha chiesto di intervistarci per capire cosa abbiamo fatto e i nostri dati, abbiamo disposto 3 circolari tra febbraio e marzo. I provvedimenti disponevano alcune misure per le Usmaf, che sono le nostre unità territoriali di sanità transfrontaliera che operano prevalentemente nei porti degli aeroporti, per le regioni e per i comuni, perché venissero messe in campo una serie di azioni intese innanzitutto alla sorveglianza. Quindi - prosegue - a verificare che gli operatori aeroportuali e portuali mettessero in campo le azioni di disinfestazione per evitare che la Aedes aegypti, la zanzara vettore del virus della Dengue non attecchisca in Italia. Ricordiamo che in Italia c'è invece la cosiddetta zanzara tigre, ovvero Aedes albopictus, che però potrebbe essere anche responsabile della malattia perché la trasmissione non è uomo-uomo, ma è animale- zanzara-uomo e poi zanzara-uomo. Quindi, è sempre la zanzara che trasmette il virus, non l'uomo. Se la zanzara 'italiana', in questo caso la zanzara tigre, punge un uomo che invece ha la dengue, è evidente che quella zanzara, se poi punge una altra persona, trasmette il virus”, ricorda Vaia.

13 giugno 2024
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