Il virus dell'influenza aviaria H5N1, responsabile dell'epidemia nei bovini da latte in corso negli Usa, “finora non mostra segni di adattamento alla diffusione tra gli esseri umani, ma è necessaria una maggiore sorveglianza”. Lo ha sottolineato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante il periodico briefing con la stampa sui temi sanitari più caldi a livello internazionale.
“Negli ultimi anni il virus H5N1 si è diffuso ampiamente tra uccelli selvatici, pollame, mammiferi terrestri e marini, e ora tra i bovini da latte”, ha ricordato il Dg Oms.”Dal 2021 sono stati segnalati 28 casi umani di influenza aviaria - ha evidenziato - sebbene da allora non sia stata documentata alcuna trasmissione da uomo a uomo”.
“Sulla base delle informazioni disponibili - ha confermato Tedros - l'Oms continua a valutare il rischio per la salute pubblica rappresentato dall'influenza aviaria H5N1 come basso” per la popolazione generale, “e da basso a moderato per le persone esposte ad animali infetti”.
Il virus è stato rilevato nel latte crudo negli Stati Uniti, ma i test preliminari mostrano che la pastorizzazione lo uccide”. Per questo “in tutti i Paesi le persone dovrebbero consumare latte pastorizzato”.