Tumori: 145 oncologi e 388 infermieri formati per ridurre la depressione nei pazienti
Presentati i primi risultati di Hucare, prima esperienza nazionale per affrontare il disagio psicologico dei malati oncologici. Coinvolti 29 ospedali e circa 600 professionisti, ma presto altri ospedali si uniranno al progetto di umanizzazione nelle corsie.
09 SET - Centoquarantacinque oncologi (su 188) e 388 infermieri (su 470) hanno seguito un corso di alta formazione per migliorare le competenze comunicative; ad ogni paziente oncologico è stato assegnato un infermiere di riferimento con il compito di assisterlo nelle varie fasi della terapia fornendogli informazioni dettagliate. E in ogni reparto è garantita la presenza di uno psicologo a cui sono indirizzati i malati di cancro colpiti da un disagio psichico grave (uno su tre infatti soffre di ansia e depressione), individuato con uno screening specifico. Sono questi alcuni dei risultati preliminari del progetto
Hucare (HUmanization of CAncer caRE), unico in Italia e fra i primi al mondo, che dal 2008 e fino alla fine del 2011, analizzerà le metodologie più adatte per migliorare le condizioni dei pazienti oncologici grazie a una serie di interventi mirati di supporto psicologico e sociale.
Sono 5 gli obiettivi prefissati, a ciascuno dei quali corrisponde l’attribuzione di un bollino blu: miglioramento delle capacità comunicative in almeno il 75% dei medici e infermieri; assegnazione dell’infermiere di riferimento al 75% dei malati (con menzione in cartella clinica); istituzione in ogni reparto di un Punto di Informazione e Supporto (PIS); presenza dello psicologo con rilevazione del distress psicologico e dei bisogni sociali nel 75% dei pazienti. “Un altro punto fondamentale – spiega Rodolfo Passalacqua, responsabile scientifico di Hucare e primario di Oncologia a Cremona – è la lista delle ‘domande chiave’ che il malato può rivolgere all’oncologo. Si tratta di un elenco predefinito di 70 quesiti utili per facilitare il colloquio con il medico all’inizio del percorso diagnostico-terapeutico: in questo modo il paziente può comprendere meglio aspetti della malattia talvolta poco chiari. Prevediamo che entro novembre la lista sarà distribuita in tutti i centri. Già avviata da tempo in altri Paesi come l’Australia e gli Stati Uniti, è la prima volta che in Italia viene realizzata un’esperienza di questo tipo”.
In quasi tutte le strutture coinvolte è stato inoltre avviato anche il Punto di Informazione e Supporto (PIS), un servizio molto utile per ridurre il disagio psicologico e migliorare la soddisfazione. È gestito da personale infermieristico appositamente formato, dotato di una biblioteca per pazienti con materiale informativo specifico in diversi formati (cartaceo, video, ecc.), con accesso a Internet e a banche dati. “Per quanto riguarda il supporto psicosociale – aggiunge Passalacqua – non solo è stata introdotta o implementata la figura dello psicologo nei reparti (prima solo il 50% l’aveva), ma è stato previsto in maniera sistematica lo screening del disagio psicologico attraverso una scala comune validata a livello nazionale, per misurare il grado di ansia e depressione”.
Hucare è reso possibile grazie a finanziamenti pubblici, pari a mezzo milione di euro, del Ministero della Salute e della Regione Lombardia, che ha inoltre un ruolo di primo piano con 25 centri partecipanti. Tra i promotori anche l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) che ha organizzato il convegno di oggi. Ogni anno in Italia più di 250mila persone sono colpite da tumore, malattia che spesso porta con sé ansia e depressione. “Un corretto approccio terapeutico esige che vi sia attenzione anche a questi problemi”, ha affermato Carmelo Iacono, presidente nazionale Aiom.
Tutti i 29 centri partecipanti hanno finora ottenuto almeno un bollino blu. Il ‘cammino dell’umanizzazione’, secondo i relatori, è comunque ancora lungo. Ma a testimonianza dell’importanza e del successo di Hucare, altri 20 centri hanno chiesto di partecipare: al termine della prima fase della sperimentazione, nel 2011, è prevista l’estensione dell’iniziativa anche ad altre strutture.
IL PROGETTO HUCARE
La diagnosi di cancro e le sue conseguenze presentano un impatto considerevole sulla vita di malati e familiari: il 34% dei malati oncologici (uno su tre) è affetto da ansia clinicamente significativa o depressione (da trattare come malattie a sé). È dimostrato che questo influenza negativamente la capacità di affrontare la malattia e può ridurre il grado di adesione terapeutica.
Molti studi dimostrano invece che diverse tipologie d’intervento possono migliorare significativamente lo stato psicosociale di pazienti e familiari.
Il progetto HUCARE (HUmanization of CAncer caRE) in Italy: implementation of evidence-based recommendations, è un progetto di “implementazione nella pratica” di una serie di interventi di dimostrata efficacia. E’ finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito del Bando di Ricerca Oncologica 2006, presentato e co-finanziato dalla Regione Lombardia ed è promosso dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). La conclusione è prevista per il 2011.
Aderiscono al progetto anche l’Associazione Italiana Malati di Cancro (AIMaC), la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO), la Fondazione Federico Calabresi onlus, l’associazione MEDEA, Medicina e Arte, onlus di Cremona, oltre al Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO).
L’obiettivo finale è ridurre il disagio psicologico dei pazienti oncologici e aumentare l’adesione alle cure tramite interventi di dimostrata efficacia per identificare precocemente le persone più vulnerabili e migliorare il loro stato di salute psicosociale.
Al termine del progetto, gli ospedali che avranno concluso con successo l’intero percorso, saranno identificati e “premiati” con un bollino blu, ad attestarne la qualità.
Gli strumenti
1. Comunicazione tra medico e paziente
- Garantire la partecipazione dei medici dei centri aderenti, almeno il 75%, ad un corso di alta formazione specifico di 3 giorni per migliorare le competenze comunicative
- Definire e validare una lista di domande da fornire ai pazienti per facilitare il colloquio con l’oncologo all’inizio dell’iter diagnostico-terapeutico e identificare le modalità che favoriscono l’utilizzo di queste domande nella pratica
2. Informazione ed educazione sanitaria
- Garantire la partecipazione degli infermieri dei centri aderenti, almeno il 75%, a un corso di formazione per migliorare le competenze informative
- Istituire in tutti i reparti di oncologia un Punto di Informazione e Supporto (PIS), gestito da personale infermieristico appositamente formato, dotato di una biblioteca per pazienti con materiale informativo specifico in diversi formati (cartaceo, video, ecc.), con accesso a internet e a banche dati per pazienti
- Assicurare che ad ogni paziente venga assegnato un infermiere di riferimento per l’informazione
3. Supporto psicosociale
- Garantire l’attuazione dello screening del disagio psicologico tramite una scala comune, validata a livello nazionale, da utilizzare in tutti i reparti oncologici italiani
- Garantire la rilevazione dei bisogni sociali, tramite una checklist validata, da utilizzare in tutti i reparti oncologici italiani
I pazienti con disagio psicologico moderato-grave (circa 34% dei malati) dovranno essere avviati a consulenza e cure psicologiche. Stessa cosa per i bisogni sociali che dovranno essere presi in considerazione insieme alle altre cure.
Hucare coinvolge 29 centri in tutta Italia e circa 600 professionisti.
I centri
Alzano Lombardo (BG) AO "Bolognini" Seriate - Ospedale "Pesenti-Fenaroli" di Alzano Lombardo
Piario (BG) AO "Bolognini" Seriate - Ospedale “M.O.A Locatelli” Piario
Seriate (BG) AO "Bolognini" Seriate - Ospedale “Bolognini" Seriate
Bergamo AO Ospedali Riuniti Bergamo
Brescia AO Spedali Civili Brescia
Montichiari AO Spedali Civili Brescia - Presidio Ospedaliero di Montichiari
Busto Arsizio (VA) AO Ospedale di Circolo di Busto Arsizio
Casalpusterlengo AO della Provincia di Lodi- Presidio Ospedaliero di Casalpusterlengo
Lodi AO della Provincia di Lodi- Presidio Ospedaliero di Lodi
Como AO Ospedale Sant’Anna
Crema (CR) Ospedale Maggiore di Crema
Cremona Istituti Ospitalieri di Cremona
Desio (MI) AO di Desio e Vimercate Ospedale di Desio
Fermo Ospedale "Augusto Murri” - ASUR Marche
Firenze AOU Careggi
Gorgonzola (MI) AO di Melegnano- Presidio Ospedaliero di Gorgonzola
Iseo (BS) AO M. Mellini di Chiari – Ospedale civile di Iseo
Manerbio (BS) AO di Desenzano del Garda- Ospedale di Manerbio
Mantova AO Carlo Poma
Milano Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena
Milano AO Ospedale S.Carlo Borromeo
Monza (MI) AO San Gerardo di Monza Università Milano-Bicocca Oncologia
Monza (MI) AO San Gerardo di Monza
Università Milano-Bicocca Radioterapia
Reggio Emilia AO Santa Maria Nuova
Rho (MI) AO "Guido Salvini”- Presidio Ospedaliero di Rho
Saronno (VA) AO Ospedale di Circolo di Busto Arsizio– Presidio Ospedaliero di di Saronno
Trieste AO Universitaria- Ospedali Riuniti di Trieste
Vimercate (MI) AO di Desio e Vimercate Ospedale di Vimercate
Vizzolo Predabissi (MI) AO di Melegnano- Presidio Ospedaliero di Vizzolo Predabissi
09 settembre 2010
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