Ilva di Taranto. Codacons chiede 10.000 euro a cittadino per danni morali
La tesi: "In caso di disastro ambientale, il danno morale è risarcibile autonomamente". L'invito a partecipare all'azione collettiva davanti al Tar del Lazio è stato rivolto a tutti gli abitanti della città. Chiamati a in causa: Ministeri Salute e Sviluppo Economico, Regione Puglia, Comune di Taranto e Asl.
17 NOV - Il Codacons ha lanciato oggi un’azione risarcitoria contro il Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Puglia, Comune di Taranto e Asl, a favore degli abitanti di Taranto.
“Invitiamo tutti i residenti e coloro che vivono o lavorano abitualmente a Taranto, a partecipare all’azione collettiva contro le amministrazioni pubbliche – afferma sul proprio sito l’associazione - che per anni hanno taciuto gli enormi danni provocati dalle emissioni nocive provenienti dallo stabilimento dell’Ilva, e non hanno adottato i dovuti provvedimenti per salvaguardare la salute dei cittadini e l’ambiente.
“Anche se non ci sono stati danni fisici evidenti – spiega il presidente
Carlo Rienzi – è possibile chiedere il risarcimento per i danni morali, esistenziali, da lesione, legati alla vita di relazione, anche in via preventiva del diritto alla salute, ecc., per una somma pari a 10.000 euro a cittadino. In base a quanto stabilito dalla sentenza della Cassazione civile n. 2515/2002, infatti, “in caso di disastro ambientale, il danno morale è risarcibile autonomamente”.
“Nell’eventualità di danni alla salute già manifesti – continua Rienzi – verrà effettuata una valutazione del singolo, per valutare la fattibilità di una causa individuale che porti al risarcimento di ulteriori danni”.
Per far valere il proprio diritto alla salute e per contrastare quegli enti e quelle istituzioni rimaste impassibili davanti il disastro dell’Ilva, basta andare sul sito dell’associazione,
www.codacons.it, e seguire la procedura indicata in modo da dare avvio all’azione risarcitoria.
17 novembre 2012
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