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Sla. Lo sciopero della fame dei malati contro i tagli del Governo


Dopo quello della scorsa settimana, i malati di Sla tornano a minacciare la sospensione dell’alimentazione per sollecitare il Governo a stanziare risorse per l’assistenza ai disabili gravi. I 658 milioni a loro destinati, infatti, sono stati spostati con la spending review nel fondo a disposizione della presidenza del Consiglio.

02 NOV - “Il Comitato aspetterà il 20 novembre, se non avremmo risposte 100 malati riprenderanno la protesta con azioni eclatanti ed estreme”. È quanto si legge in una nota del Comitato 16 Novembre, l’associazione dei malati di Sla che la scorsa settimana avevano messo in atto uno sciopero della fame per protestare contro i tagli del Governo Monti. Azione che i malati sono pronti a replicare se le rassicurazioni che il ministro della Salute, Renato Balduzzi, e il ministro del Lavoro e del Welfare, Elsa Fornero, hanno dato loro nel corso di un incontro svolto il 31 ottobre non si materializzeranno in fondi sicuri per la Sla.

Al centro della protesta c’è il trasferimento, stabilito dalla spending review, di 658 milioni per il 2013 destinati ai disabili gravi nel fondo gestito dalla Presidenza del Consiglio per finanziare attività non meglio identificate rientranti in aree come scuola, famiglia e sociale. I malati rivoglio indietro i loro fondi, o almeno parte di essi.

Balduzzi e Fornero hanno chiesto al Comitato 20 giorni di tempo per produrre atti. E il Comitato si è detto “certo dell'impegno dei Ministri, che hanno piena fiducia”. Ma le notizie che arrivano dall’ultimo Consiglio dei Ministri non fanno ben sperare. Balduzzi e Fornero avrebbero in effetti presentato le richieste dei malati e insistito perché fosse trovata una soluzione. Ma a quanto riferiscono le indiscrezioni di stampa, il premier Mario Monti e il ministro per l'Economia, Vittorio Grilli, avrebbero risposto negativamente.

“La posizione dei Ministri è semplice”, spiegava la nota del Comitato dopo l’incontro del 31 ottobre scorso con Balduzzi e Fornero. Lo stesso articolo della spending review (art. 23, comma 8) stabilisce che quei 658 milioni debbano essere utilizzati “in via prevalente per l’incremento della dotazione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, finalizzato al finanziamento dell’assistenza domiciliare prioritariamente nei confronti delle persone gravemente non autosufficienti, inclusi i malati di sclerosi laterale amiotrofica”. “In italiano prevalente di 658 è almeno 330, si evince che saranno stanziati 350 milioni”. Il compito di Fornero e Balduzzi sarebbe dunque quello di convincere il Governo ad emendare il disegno di legge di Stabilità prevedendo che 350 milioni dei 900 del Fondo cosiddetto “Catricalà” sono per la non autosufficienza.

Non resta che aspettare il 20 novembre per sapere se Balduzzi e Fornero riusciranno a convincere Monti e Grilli di questo.

 

02 novembre 2012
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