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Covid. Vaia: “Chi sta male, deve rimanere a casa. Tutti devono contribuire con comportamenti responsabili. Ma basta psicosi”


Il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, parlando a ‘Non Stop News’ su Rtl 102.5, interviene spiegando che non dobbiamo essere eccessivamente allarmisti, ma ricordare l'esperienza passata della pandemia

13 SET - “Covid-19 non è un'influenza; dal punto di vista tecnico, è una malattia diversa. A volte c'è una tendenza a semplificare e quindi il concetto è che ‘se non vi preoccupate dell'influenza, non dovete preoccuparvi del Covid’. Oggi il Covid non dovrebbe spaventarci, ma dobbiamo proteggere le persone fragili. Questo è il tema principale”. E come esempio di responsabilità, “se qualcuno sta male, deve rimanere a casa. Ognuno di noi deve contribuire con comportamenti responsabili. Dire alle mamme di dare tachipirine ai bambini e poi mandarli a scuola è un errore. Se un bambino è sintomatico, non dovrebbe essere mandato a scuola. Se qualcuno sta male, deve rimanere a casa. Ognuno di noi deve contribuire con comportamenti responsabili”. A invitare la popolazione alla prudenza di fronte al nuovo aumento di casi di Covid è Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, parlando a ‘Non Stop News’ su Rtl 102.5.

“Il ragionamento che faccio in questi giorni e l'invito agli italiani, ai singoli cittadini e alle istituzioni - ribadisce - è il senso di responsabilità e prudenza. Dobbiamo uscire dalla psicosi collettiva, sia chiaro: il Covid è stata una grande tragedia, ha causato molte perdite ed è stata una malattia seria, ma ora ci troviamo di fronte a due aspetti: da una parte c'è chi la vede come un'influenza e la sottovaluta, e dall'altra c'è un disegno che ci porta a ricordare il lutto, ciò che rende la situazione negativa”. Tornando all'esempio della scuola, ”il contagio non ha origine a scuola; la scuola non genera il Covid. Gli operatori della scuola sono molto attenti e da sempre applicano severamente le misure di sicurezza. Tuttavia, il virus può essere portato a scuola e diventare un veicolo di contagio”.

Vaia ha poi fatto sapere che “a ottobre lanceremo la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Ormai è chiaro che non sarà obbligatoria; chi desidera farla, può farlo. In alcune fasce d'età è consigliata, soprattutto per chi ha più di 60 anni o è fragile, ma chiunque può riceverla. La raccomandiamo vivamente, ma non ci saranno obblighi per nessuno”.

13 settembre 2023
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