Esami diagnostici di primo livello come ecografie, elettrocardiogrammi o spirometrie eseguibili dal proprio medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta. Fa finalmente un passo avanti l’opzione di cui si era iniziato a parlare oltre 3 anni fa (le misure previste dalla manovra finanziaria del 2020, con uno stanziamento i 235 milioni di euro). Dopo il passaggio in Conferenza Stato Regioni del decreto attuativo a luglio dello scorso anno, è stato ora avviato il ‘Tavolo tecnico in tema di apparecchiature sanitarie per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta’, di cui faranno parte rappresentanti del ministero della Salute (2 della Direzione generale della Programmazione sanitaria, 2 delle Professioni sanitarie, uno dei Dispositivi medici e uno della Direzione generale della Digitalizzazione del Sistema informativo sanitario e della Statistica), oltre a due rappresentanti della Conferenza Stato Regioni e due della Fnomceo (un mmg e un pediatra).
Il Ministro Speranza a gennaio 2020 firmò una prima versione del decreto, ma il testo non era poi mai stato approvato in Stato-Regioni. A maggio 2022 era poi arrivata una nuova versione su cui sono state apportate minime modifiche. A luglio l’ok finale della Stato-Regioni e ora l'attivazione del consesso di esperti del Tavolo tecnico che dovrà dettare come rendere operative le norme.
Il decreto specificava come le apparecchiature di diagnostica di primo livello verranno assegnate prioritariamente:
- alle Case della Comunità hub;
- alle Case della Comunità spoke;
- agli spoke rappresentati dagli studi dei MMG e PLS;
- alle aggregazioni di medicina di gruppo tenendo conto delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne, rurali, piccole isole e periferie urbane, nel pieno rispetto del principio di prossimità. In queste aree dove, per le caratteristiche geografiche e morfologiche del territorio, la casa della comunità risulta particolarmente distante, lo studio del MMG deve essere ulteriormente rafforzato (strumenti di prima diagnostica, rete e telemedicina) al fine di garantire un’assistenza di prossimità adeguata e non accrescere le diseguaglianze territoriali.