Il 24 ottobre si celebra la Giornata mondiale della poliomielite, una patologia ad elevato tasso di morbilità e mortalità, che colpisce soprattutto i bambini. Quest'anno la Regione Europea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) celebra 20 anni di liberazione dalla polio.
Nel 1988, quando l'OMS è entrata a far parte dell'Iniziativa Globale per l'Eradicazione della Polio (Global Polio Eradication Initiative - GPEI), approvando una risoluzione specifica, la malattia paralizzava dieci bambini ogni 15 minuti ed era diffusa in quasi tutti i paesi del mondo. Ogni caso, però, era evitabile, grazie alla vaccinazione.
Oggi, grazie alle estese campagne di vaccinazione e ai sistemi di sorveglianza, solo pochi casi di polio vengono riportati nel mondo. Tuttavia due paesi, Afghanistan e Pakistan, rimangono ancora endemici, in quanto non hanno mai smesso di registrare casi di poliomielite. Inoltre, fino a quando il virus non sarà eradicato, ogni paese rimarrà a rischio di reintroduzione della malattia: per questo è necessario mantenere alte le coperture vaccinali ed attuare un'efficace sorveglianza.
La malattia
Esistono tre forme di poliomielite paralitica:
la forma spinale, la forma più comune, si caratterizza per una paralisi asimmetrica, che interessa principalmente le gambe
la forma bulbare causa debolezza muscolare di quei muscoli che sono innervati dai nervi cranici
la forma bulbo-spinale una combinazione delle prime due.
La storia
Descritta per la prima volta nel 1789, la poliomielite è stata registrata per la prima volta in forma epidemica nell’Europa di inizio XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti. In Italia, nel 1958, furono notificati oltre 8mila casi. Nel nostro paese la vaccinazione antipolio è obbligatoria dal 1966 e l’ultimo caso endemico di poliomielite si è verificato nel 1982. Nel 2002, la Regione OMS Europa, in cui è compresa l'Italia, è stata definita una Regione polio-free.
Non esistono cure per la poliomielite, se non trattamenti sintomatici che possono solo in parte minimizzare gli effetti della malattia. L’unica strada per evitare potenziali conseguenze è la prevenzione, attuata mediante la vaccinazione.
A garanzia del mantenimento dello status polio free, i programmi di sorveglianza dovranno continuare fino all’eradicazione definitiva della poliomielite a livello mondiale. Dal 1996, in Italia è attiva una rete di sorveglianza delle Paralisi Flaccide Acute (PFA), coordinata dal Ministero della salute, in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità (ISS). Questo sistema è considerato il gold standard secondo le linee guida dell’OMS per la certificazione dello stato polio-free. Inoltre, l’ISS ospita il Regional Reference and Collaborating Centre for Polio, coinvolto in tutte le attività per il mantenimento dello status polio-free.
“Dall’istituzione della Global Polio Eradication Initiative (GPEI), l’iniziativa globale per l'eradicazione della polio, avvenuta nel 1988 e di cui il Rotary International è stato il promotore tre anni dopo il lancio del programma PolioPlus, oltre 2,5 miliardi di bambini nel mondo hanno ricevuto il vaccino grazie all’impegno del Rotary e dei suoi partner”. Ad affermarlo è Guido Franceschetti, Governatore del Distretto Rotary 2080 che riunisce i 97 club di Roma, Lazio e Sardegna, in occasione della giornata mondiale della polio che si celebrerà lunedì 24 ottobre.
“Era il 29 settembre 1979 quando un gruppo di volontari somministrò il vaccino orale antipolio in un centro sanitario nelle Filippine - ricorda il Governatore - L’iniziativa culminò nel gesto, scolpito nella memoria di tutti noi, del presidente del Rotary James L. Bomar Jr che versò le prime gocce di siero nella bocca di una bimba, aprendo la campagna di immunizzazione contro la poliomielite nel Paese asiatico, finanziata dal primo progetto 3-H (Health, Hunger and Humanity) della Fondazione Rotary. La campagna nacque dall’accordo sottoscritto in precedenza da Bomar e dal Ministro della Sanità Enrique M. Garcia, in base al quale il Rotary e le Filippine si sarebbero impegnati a immunizzare contro la polio 6 milioni di bambini. In un'intervista del 1993 - aggiunge Franceschetti - Bomar raccontò quel fatidico viaggio e l’episodio in cui il fratellino di uno dei bambini vaccinati gli aveva tirato la gamba dei pantaloni per richiamare la sua attenzione e gli aveva detto ‘Grazie, grazie Rotary’. Da quel momento l’eradicazione della polio diventò una priorità per la nostra organizzazione. Nel 1988, la malattia colpiva 350mila bambini. Dalla collaborazione con OMS, UNICEF, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie e successivamente la Bill & Melinda Gates Foundation, gli operatori sanitari locali e i governi nazionali la polio si è ridotta nel 99,9% dei casi”.
“Ma non bisogna abbassare la guardia - avverte Franceschetti - Recentemente, come denunciato dal direttore dell'Oms Europa, Hans Kluge, è stata riscontrata la presenza del virus della poliomielite nelle acque reflue di New York e di Londra. Questo segnale ci deve convincere ancora di più sulla necessità di continuare la vaccinazione di massa finché la polio non sarà completamente eradicata. Da poco è stata approvata una versione migliorata del vaccino, che ci aiuterà a vincere la lotta contro questo virus maledetto”.