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Medicina legale. Allo studio su “La terapia per il Covid 19” il premio nazionale intitolato a Mauro Barni


Lo studio realizzato dal team guidato da Giuseppe Vacchiano, professore di Medicina Legale presso l’Università del Sannio. Tra le motivazioni del premio, l’aver costituito con il lavoro “La terapia per il Covid 19: alla ricerca di un giusto equilibrio tra libertà, solidarietà, e responsabilità” un momento di chiarezza, di guida e di riferimento per la professione medica in un frangente come quello pandemico dove non vi erano riferimenti.

14 GIU -

Conferito dalla Medicina Legale dell’Università “La Sapienza” di Roma il primo premio “Mauro Barni 2022” al lavoro “La terapia per il Covid 19: alla ricerca di un giusto equilibrio tra libertà, solidarietà, e responsabilità”, realizzato da Pasquale Giuseppe Macrì, primario di Medicina Legale della Asl Toscana Sud Est e membro del Nitag, gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni del Ministero della Salute, da Federica Vincenza Tiso e Sonia Bovino, dottorande di ricerca in Medicina Legale, sotto la guida del Prof. Giuseppe Vacchiano, professore di Medicina Legale presso l’Università degli Studi del Sannio di Benevento.

Il premio è stato consegnato al termine del congresso di Medicina Legale all’Università La Sapienza di Roma, dove sono state affrontate le attuali problematiche inerenti la responsabilità sanitaria, civile e penale, in epoca pandemica. Il congresso è stato organizzato dai Proff.ri Vittorio Fineschi e Paola Frati. Tra le motivazioni del premio, l’aver costituito con il lavoro un momento di chiarezza, di guida e di riferimento per la professione medica in un frangente come quello pandemico dove non vi erano riferimenti alcuni. Il premio è intitolato al Professor Mauro Barni, accademico, politico e docente di origini senesi, professore emerito di Medicina Legale, sindaco di Siena dal 1979 al 1983 e rettore dell’Ateneo senese dal 1970 al 1979.


“Ricevere questo premio – ha spiegato Pasquale Giuseppe Macrì, che lo ha ritirato – è stato un grande onore ed una forte emozione anche perché Mauro Barni è stato il mio, insuperato, Maestro. Sin dagli inizi della pandemia mi sono adoperato, e continuo a farlo, affinché la professione medica venga svolta, anche in questo contesto, con le dovute serenità e prudenza. Passata la pandemia, si renderà necessario riscrivere un nuovo “patto” che riesca a validamente governare la relazione di cura. Occorrerà – continua Macrì – perseguire un più equilibrato bilanciamento tra diritti e doveri dei cittadini-pazienti e dei cittadini-medici. Tale bilanciamento si inscriverà nella più generale armonizzazione tra i diritti dell’individuo e gli interessi della collettività”.

Proprio per dotare la società di una classe medica “maggiormente motivata, più efficiente e meno impaurita“, conclude  Macrì, sarà necessario un periodo di riflessione e di ripensamento dei ruoli professionale correlati alla tutela della salute individuale e collettiva; anche per questo ”sono stato chiamato, congiuntamente ai Proffessori Fineschi e Frati, a collaborare, per incarico della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, agli studi preliminari per la redazione del nuovo codice di Deontologia Medica”.

 



14 giugno 2022
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