Macchia (Ispe): "Inchiesta dimostra quanto sia diffuso malcostume in sanità. Serve cambio di rotta"
12 GIU - “L'inchiesta della procura di Cagliari relativa alla prescrizione di apparecchi acustici anche a pazienti non sordi dimostra ancora una volta quanto siano diffusi il malcostume e la corruzione in sanità. Serve un cambio di passo, culturale e normativo, per evitare che il Servizio sanitario nazionale continui ad essere indebolito e danneggiato”, così
Francesco Macchia, presidente dell'Istituto per la promozione dell'etica in sanità (Ispe), ha commentato i risultati delle indagini condotte dai Nas del capoluogo sardo.
“Le inchieste sul Mose e sull'Expo – ha continuato il numero uno di Ispe – hanno fatto clamore per la concentrazione dell’atto corruttivo su un'unica commissione e pochi personaggi coinvolti e con valori delle tangenti altissime. Ma i numeri della Sanità non sono da meno con oltre 6 miliardi l’anno che vanno in fumo annualmente: la corruzione in sanità è solo molto più frammentata a causa dei numerosissimi centri d'acquisto e quindi capillarmente diffusa”. “Il governo ha annunciato di voler intervenire sulla normativa in materia di corruzione e reati contro la pubblica amministrazione e questo è molto positivo – ha concluso Macchia – ma si dovrà pensare a una riforma che contenga regole chiare e pensate appositamente per la Sanità. Un approccio emergenziale basato sui soli commissariamenti non porterà lontano”.
12 giugno 2014
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