Aspettativa di vita, mortalità e morbilità
08 MAR - Vivono di più e sempre di più: la speranza di vita alla nascita nel 2008 è infatti di circa 78,8 anni per gli uomini e di 84,1 per le donne (era di 74 anni per gli uomini e di 80 per le donne nei primi anni ’90, a 78,4 e 84 anni, rispettivamente per gli uomini e per le donne, nel 2006). Mentre a 65 anni si stima una sopravvivenza di 17,9 per gli uomini e 21,6 anni per le donne.
Il divario tra uomini e donne è quindi elevato, ma si riduce quando si ragiona in termini di qualità della vita. E così nel 2007, sebbene le donne abbiano una vita media di 5,5 anni più elevata degli uomini (84,2 anni rispetto ai 78,7), hanno in media 6,4 anni in più da vivere con disabilità (22,3 anni rispetto ai 15,9). Condizioni legate soprattutto alla maggiore diffusione delle malattie croniche tra il gentil sesso. Che soffre più degli uomini di queste condizioni. Se infatti il 47,5% degli uomini con malattie croniche sostiene di sentirsi in buona salute, la percentuale scende al 38% per le donne.
Comunque le donne italiane sono tra le più longeve d’Europa: il valore di 84,2 anni è di pochissimo più basso di quello delle spagnole (84,3 anni) e della francesi (84,9 anni). Gli uomini invece sono terzi solo agli islandesi e agli svedesi.
Quanto alla morbilità, tra le donne le malattie cardiovascolari si confermano principale causa di morte con 126.531 decessi su 296.366 (43%), mentre i tumori, responsabili di 74.767 decessi (25%), rappresentano la seconda grande causa di decesso. Quando si parla di tumori, tra le donne la diagnosi più frequente (42%, oltre mezzo milione di italiane) è rappresentata dal tumore della mammella, seguito da colon-retto (12%), endometrio (7%) e tiroide (5%).
Le malattie dell’apparato respiratorio rappresentano la terza causa di decesso, sia per gli uomini sia per le donne (7% e 6%, rispettivamente), seguite, per le donne, dalle malattie endocrine e del metabolismo (5%), prevalentemente imputabile al diabete mellito, che da solo è responsabile del 4% di tutti i decessi femminili. Nel 2010, in particolare, risultava diabetico il 4,9% della popolazione (5,2% per le donne e 4,5% per gli uomini).
A colpire di più le donne sono anche le malattie reumatiche e osteoarticolari: il 22,1% soffre di artrite/artrosi e il 12% di osteoporosi. Anche la cefalea appare una malattia di genere, con un rapporto uomo:donna pari a 1:3.
Il 23,7% delle donne soffre di due o più malattie croniche. Un dato che si scontra con il 16% degli uomini che afferma di soffrire di due o più malattie croniche. Una disparità che inizia già a partire dalla giovanissima età. Già tra i 15 e i 17 anni soffre di almeno una malattia cronica il 17,2% delle ragazze contro il 14,4% dei ragazzi.
E così, quando si parla di stato di salute, se fino a 14 anni il 95,7% dei ragazzi, senza distinzione tra maschi e femmine, afferma di sentirsi in buona salute, già tra i 15 e i 17 anni si registra un primo gap, con il 94,9% dei ragazzi che afferma di essere in buona salute contro il 82,2% delle coetanee. E la distanza si allarga man mano nel corso degli anni fino a raggiungere i 5 punti percentuali già tra i 25 e i 34 anni di età, quando il 91,1% degli uomini afferma di sentirsi bene contro l'86,3% delle donne. Dopo i 65 anni, la distanza supera i 10 punti percentuali, con il 44,8% degli uomini che afferma di essere in buona salute contro il 34,7% delle donne.
Ad eccezione delle malattie allergiche, tutte le altre malattie croniche riferite aumentano con l’età e con nette differenze di genere, in linea di massima a svantaggio delle donne. Lo svantaggio femminile nelle età anziane si rovescia solo per bronchite cronica e malattie del cuore. In particolare gli uomini di 75 anni e più sono più colpiti da bronchite cronica (24,7%) rispetto alle loro coetanee (18,6%) e da malattie del cuore (18,9% contro il 15,7%).
Le donne sono anche più esposte a sviluppare di più disturbi psichici e malattie del sistema nervoso e degli organi dei sensi. Nel dettaglio, tra le donne il quoziente di mortalità per disturbi psichici e malattie del sistema nervoso e degli organi dei sensi è pari a 71 per 100 mila abitanti contro il 46,6 degli uomini (dati riferiti al 2008).
Fonti: ministero della Salute, Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2010; Istat, Indagine Multiscopo 2011
08 marzo 2013
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