Colicelli (Censis): "Un italiano su dieci ha pagato 'bustarella' per ricevere cure"
23 GEN - "Il 10% degli italiani ha pagato una parte 'non dovuta', nell'ultimo anno, per ricevere per ricevere cure, prestazioni o agevolazioni. In altri Paesi europei la situazione è diversa e la percentuale scende molto: in Francia la quota è del 5,1%, in Spagna del 2,3%, mentre Gran Bretagna e Germania sono sotto l'1%". Un dato che evidenzia l'allarmante fenomeno della corruzione nel settore sanitario, al punto che, oltre il 50% degli italiani, arriva a percepirlo come l'ambito dove la corruzione e il malaffare si annidano maggiormente e con più facilità. Questo il quadro della situazione tracciato dal vicedirettore generale del Censis,
Carla Colicelli, nel suo intervento stamane nel corso della prima Assise nazionale sull'etica di sanià pubblica, organizzata dall'Istituzione per la promozione dell'etica in sanità (Ispe).
Ma non è tutto. Colicelli ha evideziato come diversi italiani siano stati 'costretti' ad abbandonare le cure perchè poveri o impossibilitati a pagare un 'extra'. Le cause di questa situazione sembrano chiare ai cittadini: "È significativo - ha sconcluso il vice direttore del Censis - che ben 43,1% degli italiani attribuisca la causa dell'attuale crisi economica alla crisi morale e alla corruzione presente nel Paese".
23 gennaio 2013
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