Ricciardi (Univ. Cattolica): “Necessaria una formazione che tenga conto delle innovazioni del settore”
di Giovanni Rodriquez
19 GIU - “La Chiesa deve avanzare proposte operative puntando su modelli formativi innovativi e non più ancorati al passato. I medici hanno appreso la medicina quando era più arte e meno finanza, oggi la sanità necessita di un approccio diverso”. Così Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, intervenuto al convegno promosso dall'Ufficio per la pastorale della sanità della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), secondo il quale “occorre puntare su innovazione tecnologica, collaborazione tra specialisti e gestione del rischio”.
“Bisogna allargare le prospettive – ha detto – fornire ai nuovi medici una visione globale che non si limiti alla cura della patologia, ma che sappia guardare alla persona nella sua totalità”. Per Ricciardi diventa dunque necessaria una organizzazione “transdisciplinare” che punti a formare il medico “non solo come un bravo operatore nella cura del paziente, ma anche come individuo capace di lavorare in squadra con i suoi collaboratori”.
L’innovazione è anche parte integrante per la sicurezza del paziente, “pensiamo ad esempio alla checklist in sala operatoria. Grazie a questa pratica mutuata dall’aeronautica – ha spiegato Ricciardi – si è arrivati a risultati straordinari dimezzando il numero delle morti per interventi chirurgici”.
“L’innovazione tecnologica, la collaborazione tra specialisti e la gestione del rischio – ha quindi concluso – sono tutti aspetti che devono diventare parte integrante nella formazione dei nuovi medici”.
Giovanni Rodriquez
19 giugno 2012
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